Questo fine settimana, insieme ai miei amici Francesca e Alessandro, sono andata a vedere la mostra che si sta tenendo in questi giorni al MAO, il Museo di Arte Orientale di Torino, intitolata “Acqua, Islam e Arte. Goccia a goccia dal cielo cade la vita”.
Un errore che facciamo spesso è quello di dare per scontato tutta una serie di elementi che sono per noi familiari. Siamo abituati a usarli tutti giorni e quindi semplicemente non gli diamo il giusto peso o il giusto valore. Uno di questi è proprio l’acqua.
Ma fermatevi per un momento a pensare cosa succederebbe se da un giorno all’altro ci trovassimo a non avere più acqua concorrente all’interno delle nostre case: aprendo il rubinetto non uscirebbe niente. Non potremmo bere, non potremmo lavarci, non potremmo innaffiare le nostre piante, non potremmo cucinare…
La mostra inaugurata al MAO cerca proprio di mettere in luce l’importanza che l’acqua ha nella cultura araba e, indirettamente, anche nella nostra.
È un viaggio alla scoperta delle sue mille diverse funzioni e del significato che per noi può assumere.
Una vera e propria full immersion all’interno del mondo dell’acqua, per scoprire tutti i suoi più reconditi simboli: da acqua creatrice di vita ad acqua purificatrice in senso religioso, passando per gli hammām orientali, fino ad arrivare all’acqua come strumento di ospitalità per abbeverare il viaggiatore stanco o acqua come strumento per creare i magnifici giardini nel deserto, così rari e preziosi in queste terre desolate.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
CONSIGLI DI VIAGGIO
Come spesso accade, prima di visitare una mostra mi piace documentarmi sulle cose che andrò a vedere. Un libro che ti suggerisco di provare (e io ho trovato estremamente utile e interessante) è il catalogo ufficiale dedicato della mostra “Acqua, Islam e arte. Goccia a goccia dal cielo cade la vita”.
Partiamo dall’inizio. Il termine arabo per indicare la parola acqua è “Ma’”, due sillabe che racchiudono al loro interno tutta la sua forza e la sua energia positiva.
È infatti proprio l’acqua lo strumento fondamentale per creare la vita. Senza ogni singola goccia questo non sarebbe possibile.
Nella prima sezione della mostra si parte proprio dall’idea di acqua come elemento purificatore senza il quale non potremmo vivere.
In questa sezione si possono trovare le “ciotole da divinazione” speciali contenitori con versi coranici incisi all’interno. L’acqua, venendo a contatto con i testi sacri, porta a sé tutte le qualità e i benefici in essi indicati.
Poco più avanti si trovano anche tutta una serie di prodotti realizzati a mano che richiamano l’utilizzo dell’acqua come essenza vitale: dalle borracce usate dai pellegrini fino ai vasi che permettevano di trasportare l’acqua.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Il Museo di Arte Orientale si trova nel cuore di Torino, nella zona chiamata il Quadrilatero. Quest’area presenta è in ZTL. È possibile parcheggiare appena fuori, in prossimità di Corso Regina e poi spostarsi a piedi per raggiungere il museo in circa 10 minuti.
L’acqua è anche l’indiscussa protagonista degli hammām orientali, i bagni turchi che si sono diffusi molto simili alle terme del mondo romano.
Erano considerate non solo il luogo legato alla cura e all’igiene personale, ma anche il punto di aggregazione sociale e culturale.
Il benessere del corpo era garantito attraverso il passaggio da zone di acqua calda (bayt al-sukkhun) ad aree con acqua fredda (bayt al-barid) in modo da stimolare il fisico.
Qui avvenivano i principali incontri, venivano stretti accordi commerciali e si instauravano dei nuovi rapporti per progetti futuri.
La loro fortuna era tale che si racconta che a Baghdad se ne arrivarono a contare oltre 10.000!
Oggi di questi antichi hammām abbiamo la possibilità di vedere ancora tutta una serie di bacinelle e contenitori riccamente lavorati anche nei più minimi dettagli e le gelosie in legno che separavano i vari ambienti.
L’acqua in realtà era fondamentale non solo all’interno delle terme e degli hammam, ma era necessario che venisse portata anche in casa.
Per questo motivo fin dagli antichi romani si cercò di creare un sistema di acquedotti che permettesse di distribuire a chiunque l’acqua potabile.
Questo garantiva un miglioramento delle condizioni igieniche e la riduzione del numero di malattie.
La gestione degli acquedotti non era però una cosa semplice. Infatti spesso era difficile identificare il proprietario effettivo dell’acqua e chi aveva la possibilità di usufruirne.
Nell’intricato labirinto di acquedotti e cisterne erano presenti anche le fontane, da cui zampillavano sbuffi d’acqua. Oggi possiamo ammirare all’interno della mostra gli antichi beccucci che raffigurano animali, dragoni e altre figure mitologiche.
All’interno della mostra troverete un lungo corridoio su cui viene proiettato un fiume d’acqua. Passeggiando su di esso avrete la sensazione di camminare sull’acqua.
Questo corridoio è l’emblema degli acquedotti che venivano utilizzati.
CONSIGLI DI VIAGGIO
La mostra può essere visitata anche con una guida. Su sito del MAO, nella sezione servizi, è possibile trovare il calendario con tutte le visite guidate e prenotare il proprio tour
Per il pellegrino o il viaggiatore che si trovavano a compiere lunghi percorsi, l’acqua era un mezzo per dare ristoro e rifocillarsi.
Era quindi la prima offerta data in segno di ospitalità.
A questo proposito, nella mostra sono presenti una serie di borracce, bicchieri e calici finemente lavorati.
Un aspetto molto particolare era l’acqua mescolata alla neve (ma’ muthallaj): considerata una vera e prelibatezza e appannaggio solo delle persone più ricche e facoltose.
L’acqua era considerata l’elemento essenziale anche nella realizzazione dei famosi giardini nella sabbia.
In zone desertiche, dove nulla cresce per caso, questi giardini erano dei veri e propri paradisi terrestri.
Erano luoghi di aggregazione, dove trovarsi per passare il tempo in compagnia.
Oggi di questi paradisi terrestri ci rimangono le bellissime ceramiche che ornavano i muri del giardino.
La mostra “Acqua, Islam e arte” è stata una vera e propria scoperta!
Attraverso le stanze e i manufatti esposti è possibile capire e valorizzare fino in fondo il significato che l’acqua ha all’interno delle nostre vite.
Ci mostra l’importanza che ha all’interno della vita di tutti giorni e spesso (purtroppo ed erroneamente) tendiamo a dare troppo per scontato.
Una mostra interattiva caratterizzata da luci e colori che catturano lo spettatore e lo trasportano all’interno di questo particolare mondo, goccia dopo goccia.
Una mostra assolutamente imperdibile che ti fa vedere l’acqua sotto un altro punto di vista.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Per rimanere in ambito asiatico, terminata la vista potete frequentare uno dei tanti bar della zona. Il mio preferito, in pieno stile giapponese è il Kintsugi tea and cakes, situato in Via Monte di Pietà 10, dove si possono assaggiare dolci e bevande giapponesi, a cinque minuti a piedi dal museo.
Nome completo: Acqua, Islam e arte. Goccia a goccia dal cielo cade la vita.
Quando: Dal 13 aprile al 1° settembre 2019. Orario di apertura:
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