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Carlo Masoero sul grattacielo del Top of the rock

Correre alla Maratona di New York | Intervista con Carlo Masoero

Oggi, per la sezione “Interviste itineranti” voliamo dall’altra parte dell’oceano in compagnia di Carlo Masoero che ci porterà alla scoperta della Maratona di New York.
Con Carlo, avevamo già avuto il piacere di visitare, un po’ di tempo fa, l’Argentina attraverso l’intervista “Racconti sparsi in ricordo dell’Argentina”.

Questa volta ci racconterà invece la sua esperienza di corsa in una delle maratone più famose e ambita di tutto il mondo: quella di New York!
Quindi zaino in spalla e… si parte!

Indice

Carlo Masoero alla maratona di new york
Carlo Masoero mentre corre la Maratona di New York

Che cos’è? Maratona di New York data e km

Elisa: Carlo, potresti per favore descriverci in poche parole che cos’è la Maratona di New York?

Carlo: Allora, stiamo parlando di una corsa podistica che viene organizzata una volta l’anno in una delle città più belle al mondo: New York per l’appunto!
Poiché si tratta di una maratona, questa è lunga 42 km e 195 mt, e si svolge sempre la prima domenica di Novembre.

È una gara molto particolare perché ti permette di conoscere tutti i quartieri di New York.
Si parte da Staten Island e per l’esattezza dal ponte di Verazzano, poi si sposta a Brooklyn, nel Queens, nel Bronx, seguito da Manhattan per poi arrivare a Central Park, la meta finale.
Si toccano quindi tutti i quartieri che formano la New York classica.

Carlo Masoero alla partenza della maratona di new york
Carlo Masoero alla partenza della maratona di New York

Partecipare alla Maratona di New York

Elisa: So che pratichi la corsa da diversi anni. Come mai hai deciso di partecipare alla corsa a New York?

Carlo: Si, ho iniziato a correre da quand’ero ragazzo. È sempre stata una mia passione. Per chi fa distanze lunghe, la maratona in generale è una delle cose che vorresti fare nella vita.

La maratona di New York in realtà è stato un dono di laurea.
Tutti i miei amici e i miei parenti hanno deciso di farmi un unico regalo che consisteva proprio nell’iscrizione alla gara, l’hotel e il volo per la Grande Mela.

È stato un gesto bellissimo perché da sempre volevo fare una maratona, ma non avrei mai pensato che la prima sarebbe stata LA maratona per eccellenza, quella di New York appunto!

Elisa: Beh, iniziare con questa in effetti non è davvero niente male!

Carlo: Si, in realtà come primissima maratona non la consiglierei perché come gara è già di per sé difficile, poi in quei giorni la città si trasforma in una vera e propria bolgia. Quindi ci sono miliardi di emozioni che ti travolgono.
Visto che in questo caso si trattava di un regalo non si può dire di no! 🙂

Ti serve una guida per New York? Puoi trovarla qui!

Carlo Masoero durante la corsa a new york
Carlo in un momento della corsa

Maratona di New York percorso

Elisa: Come si suol dire “A caval donato non si guarda in bocca”! Prima accennavi al fatto che la gara si svolge la prima domenica di Novembre, un mese anche molto freddo, considerando le temperature medie invernali della città.

Carlo: Si infatti è una maratona molto bella, ma anche molto faticosa proprio anche per le temperature. In altri mesi ci si potrebbe organizzare diversamente.
Inoltre la maggior parte della gente che corre la maratona e non abita a New York prende un hotel a Manhattan, ma tu devi recarti fino al Ponte di Verazzano che si trova a sud dell’isola.
Quindi devi prendere un autobus o un traghetto, svegliandosi circa alle 4 del mattino per non arrivare tardi.
Quindi la stanchezza è molto forte, perché devi dormire bene, ma sai che hai poche ore per farlo (quindi non dormi bene!), ti devi svegliare presto, le temperature sono molto fredde e in più, come se non bastasse, proprio quel giorno cambia l’ora, quindi c’è ancora più tensione perché hai paura di “perderti un pezzo”.
La notte prima quindi sei già agitato per la maratona che affronterai il giorno dopo e a questo si aggiunge anche il problema del cambio dell’ora!

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Carlo Masoero sul grattacielo del Top of the rock
Carlo Masoero sul grattacielo del Top of the rock

Maratona di New York iscrizioni: come partecipare alla Maratona di New York

Elisa: Si è uno di quegli appuntamenti che non puoi permetterti di perdere. Prima hai accennato al fatto che l’iscrizione ti è stata regalata dagli amici come regalo di laurea. Potresti per favore darci qualche informazione su come funziona la registrazione? Quando iscriversi, quanto costa, sono presenti dei requisiti minimi per farlo?

Carlo: Per quanto riguarda l’iscrizione, ci sono varie modalità. La prima, leggermente più costosa, è quella di acquistarla attraverso tour operator specializzati. Queste agenzie sono organizzate per offrire un pacchetto completo che include volo, hotel e pettorale. In questo caso tu hai la certezza di avere l’iscrizione. In alternativa si può provare ad iscriversi direttamente sul sito New York Road Runners NYRR o tramite lotteria. In quest’ultimo caso chi non è riuscito a registrarsi (perché ovviamente i posti sono limitati) può tentare la fortuna partecipando all’estrazione del proprio nominativo.

Per iscriversi occorre iniziare ad informarsi almeno un anno prima. Poi a gennaio/febbraio, quando si aprono le iscrizioni, si può fare tutta la trafila burocratica. Solitamente in poche ore tutti i posti disponibili vanno sold-out.
Occorre quindi essere pronti e preparati!

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Carlo Masoero durante una partita di basket
Carlo durante una partita di basket a New York

Allenamento maratona di New York

Elisa: Naturalmente per partecipare a una gara come quella di New York occorre avere una solida preparazione. Come hai fatto ad allenarti per questa maratona?
Carlo: Sicuramente bisogna innanzitutto capire il profilo della persona: alcuni corrono già da tempo, altri iniziano da zero.
Iniziando da zero occorre passare diversi step, ad esempio iniziando camminando, poi provare con una gara di 5 km, poi quella di 10, poi una mezza maratona e infine provare la maratona vera e propria. Naturalmente fra la mezza maratona e la maratona bisogna ancora lavorarci molto perché la fatica che si dovrà affrontare è doppia.
Per quanto riguarda l’allenamento è fondamentale partire gradualmente, magari facendosi seguire anche da un esperto.

Per chi invece corre già da parecchio tempo, in sei mesi è possibile raggiungere un buon livello.
In ogni caso è fondamentale non saltare nessun allenamento. La maratona non concede niente. Non da tregua.
In questo caso occorre fare un allenamento che in alcuni casi può arrivare anche a 34/35 km al giorno. Fondamentale è inoltre prepararsi bene prima a livello di scarpe, gel e sali minerali.
Non bisogna provare niente di nuovo il giorno della gara, ma con tutto il materiale che si è già provato e testato nei mesi precedenti.

Elisa: Nel caso quindi della maratona non si può sgarrare ma occorre sempre essere molto ligi e rispettosi del programma che è stato fatto.

Carlo: Si, la costanza in questo caso è fondamentale per riuscire a preparare non solo l’aspetto fisico, ma anche quello mentale. L’allenamento per queste corse molto lunghe deve essere organizzato con costanza e calma. Occorre allenarsi sempre con lo stesso ritmo senza avere picchi altissimi seguiti poi dal nulla assoluto.

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Carlo Masoero con corridore anziano
Carlo in compagnia di un corridore più anziano conosciuto la sera prima della corsa. Lui era alla sua tredicesima maratona

Le difficoltà incontrate durante la preparazione alla maratona

Elisa: Hai ragione, la maratona non è solo sforzo fisco ma anche mentale. Quali sono state le difficoltà più grandi che hai incontrato durante il tuo allenamento e come hai fatto a superarle?

Carlo: La difficoltà principale è quella di concentrarsi verso l’obiettivo finale. Poiché l’obiettivo non è a breve termine, devi pensare a piccoli step, allenandoti bene e prefissandosi di volta di volta dei traguardi da raggiungere.
In questo caso l’ostacolo più grande può essere quello della noia perché il rischio, avendo un obiettivo così lontano, è che non fai più una cosa per piacere, ma per dovere.
In generale comunque diciamo che per riuscire a fare una maratona, come per tutte le altre cose, occorre impegnarsi.

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Carlo Masoero davanti alla Statua della Liberta con la medaglia
Carlo Masoero davanti alla Statua della Libertà con la medaglia

Come organizzare il viaggio per la Maratona di New York

Elisa: Prima di partecipare alla maratona, oltre alla preparazione atletica, hai dovuto gestire anche tutta la preparazione del viaggio vero e proprio. In questo caso come ti sei organizzato?

Carlo: Sicuramente conviene arrivare nella città newyorkese almeno due o tre giorni prima. Questo perché essendo un grande evento, prevede anche una grandissima organizzazione dietro. Quindi devi capire bene dove ti trovi, dove prendere il pettorale, dove mangiare la pasta (perché i carboidrati sono fondamentali per il giorno della gara), abituarti al fuso orario e trovare anche un po’ il tempo di sgranchirti le gambe con un breve corsetta dopo tante ore di volo.
È meglio riuscire a prendersi tutto il tempo necessario, in modo da arrivare tranquilli e senza affanno.
Può anche essere utile prendersi un paio di giorni dopo la gara per due ragioni: il primo è perché in questo modo hai il tempo di defaticare e quindi per il tuo corpo di riprendersi.
Il secondo è perché hai modo di goderti la città.

Runners alla maratona di new york
Runners alla maratona di New York

Il giorno della gara: tutte le emozioni della competizione

Elisa: Dopo mesi e mesi di duro allenamento e preparazione, finalmente arriviamo al giorno della gara! Quali sono state le emozioni e le sensazioni più intense che hai vissuto durante la maratona?
Carlo: Ci sono state tante emozioni. Sicuramente a partire dalla sera prima dove hai la possibilità di condividere con altre persone la gara.
Il giorno stesso, grazie ai risultati che avevo ottenuto in precedenza, io sono partito subito dietro ai professionisti e ai militari. Infatti nella maratona di New York c’è questo rito in cui i militari si tengono sottobraccio e ti portano alla partenza. Ho potuto sentire l’inno americano e vedere lo sparo del cannone che dà inizio alla maratona.

Una cosa che non dimenticherò mai sono le tantissime persone ai lati della strada che fanno il tifo per i corridori.
Se hai il tuo nome stampato sulla maglietta, il pubblico fa il tifo per te e urla il tuo nome.
Io ad esempio avevo scritto “Carlitos” perché è così che mi chiamano i miei amici e i miei compagni di corsa, senza pensare che, nella Grande Mela, una buona parte della popolazione è ispanica. Quindi mentre correvo mi sentivo chiamare per nome sia dagli Americani con chiaro accento inglese, sia dagli Ispanici con l’accento più spagnoleggiante.
Quella è stata una sensazione indescrivibile!

Un altro aspetto magico della maratona è il quartiere Ebraico. Infatti lungo tutto il percorso della Maratona c’è un casino pazzesco: persone che fanno il tifo per te, che urlano, che ti incoraggiano.
Poi entri nel quartiere ebraico e il rumore lascia lo spazio a un silenzio impressionante, al punto da arrivare a sentire perfino il tuo respiro.
Non so bene perché, ma per questi tre o quattro isolati, non trovi nessuno a fare il tifo per te o a guardarti mentre corri. Lì la maratona sembra non esistere.

Infine c’è l’arrivo a Central Park e quindi all’ (agognato) traguardo finale.

Un’altra cosa di cui non mi dimenticherò mai sono i ponti perché questi sono lunghissimi e infiniti. Anche se non sembra, in realtà sono molto ripidi e ti spezzano le gambe.

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Ponte di Verazzano a New York
Ponte di Verazzano a New York

Le difficoltà più grandi incontrate durante la corsa

Elisa: I ponti quindi sono stati una delle difficoltà più grandi che hai trovato, a cui si è aggiunta la sveglia presto, la stanchezza legata all’emozione e il freddo.

Carlo: Si a questo si aggiunge anche la lunga attesa prima della partenza e il primo chilometro. Durante il primo pezzo infatti vedi persone che ti superano da tutte le parti e in quel momento devi pensare che non sei lento, ma che probabilmente quelle persone si fermeranno 250 metri più avanti. Bisogna quindi trattenersi dal fare slanci di corsa!

Elisa: Mentre parlavi prima, mi ha colpito molto anche il discorso che facevi in merito al quartiere ebraico e dal fatto che passi da un momento di caos assoluto a uno di totale quiete. L’ho trovata molto bella perché ho l’impressione che ti permetta di rimanere da solo con i tuoi pensieri.

Carlo: Si è veramente così.

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Carlo Masoero all'arrivo della maratona a new york
Carlo all'arrivo della maratona di New York

La maratona di New York: un giorno di festa

Elisa: Ok, direi che siamo riusciti a dare una panoramica completa di che cos’è la Maratona di New York e anche una serie di consigli per tutti coloro che fossero interessati a iscriversi. Vuoi ancora dare qualche ultimo suggerimento?

Carlo: Si, alla fine della gara ti chiedono se vuoi ricevere il poncho o la borsa della gara. Visto che raggiunto il traguardo fa molto freddo, ti consiglio di chiedere il poncho sia perché è un bellissimo souvenir da portare poi a casa, sia perché sei subito al caldo.

Durante i giorni successivi la città sembra veramente fermarsi. Andate in giro con la medaglia e noterete che per strada un sacco di persone vi fermeranno per farvi i complimenti.
Mi ricordo che stavo andando a Battery Park con la mia bella medaglia appesa al collo e vidi un signore che era al telefono. Quando si accorse che indossavo la medaglia della maratona, chiese all’altra persona con cui stava parlando di aspettare un attimo. Mi si avvicinò e mi disse “Congratulation man!”
Vedere quest’uomo che interrompeva la sua conversazione per venirsi a congratulare con me è stata un’emozione incredibile!
Sono esperienze incredibili che si possono provare solo quando si vive direttamente una competizione del genere.
La corsa è quindi anche un modo per viaggiare in modo diverso e originale, godendosi appieno la città!
Dopo questa intervista, anche tu dovrai iniziare ad allenarti per una maratona così avrai l’opportunità di vedere una città correndo.

Elisa: In realtà avevo in mente un’altra proposta da farti: il prossimo anno tu ti iscrivi per la maratona e io vengo con te… ma solo per fare il tifo e visitare la città! Battute a parte, direi che con questa intervista hai dato veramente un’ottima panoramica di tutta la Maratona e prego tutti i lettori interessati di riportare qui nei commenti le loro domande!

Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

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Elisa Mout

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Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
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