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Il terzo giorno della nostra crociera con Costa arriviamo a Koh Samui, una delle isole più grandi e famose di tutta la Thailandia.
Questo posto è rinomato soprattutto per le spiagge paradisiache, ma anche per i coloratissimi templi.
Sulle prime è già stato scritto tantissimo e io oggi voglio portarti alla scoperta dei suoi meravigliosi templi e della sua natura lussureggiante.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
In compagnia Patricja e Alfonso, due ragazzi spagnoli incontrati proprio sulla nave, prendiamo un taxi dal porto di Koh Samui e chiediamo di essere portati al Tempio del Buddha d’oro, la prima tappa del nostro percorso.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Quando arriverai al porto verrai letteralmente sommerso da tassisti che ti offrono tour dell’isola con tappe e durate diverse. Valuta quello più conveniente per te. Nella maggior parte dei casi il costo è per l’affitto dell’intera auto, indipendentemente dal numero di persone. Quindi più sarete, più potrai risparmiare. Noi per un tour di 6 ore in 4 persone abbiamo speso 1.500 Bath (l’equivalente di 20,00 euro) a testa.
In alternativa, se vuoi sentirti più sicuro e prenotare tutto prima della partenza, puoi noleggiare un auto con autista privato con Get Your Guide. Tutti gli autisti parlano inglese e potrai goderti il viaggio in totale relax.
Saliamo sul taxi e iniziamo il nostro giro.
Le strade sono abbastanza larghe e ben tenute, ma su di esse si affacciano case poverissime. Alcune sono composte da lamiere e assi di legno. Non avevo idea che questa parte della Thailandia così turistica e rinomata potesse essere tanto povera.
Il divario si fa ancora più grande quando ad abitazioni semplici e molto umili si alternano resort a cinque stelle con tutti i confort possibili e immaginabili. (E, in alcuni casi, li trovo anche parecchio eccessivi). La differenza fra una zona e l’altra è veramente impressionante.
Dopo aver percorso numerosi chilometri, raggiungiamo il tempio del Buddha d’oro, prima tappa del nostro viaggio.
La statua, immensa e interamente ricoperta d’oro, si erge in cima ad una grande terrazza che si affaccia direttamente sul mare ed è circondata da un largo porticato. Per potervi accedere è necessario salire lungo una ripida scalinata.
Sulla sommità, ad aspettarti c’è il Buddha seduto con le gambe incrociate su un fiore di loto.
Dietro di esso svetta la ruota della vita, simbolo della ciclicità e del continuo rinascere fino al raggiungimento del Nirvana, l’annullamento assoluto.
Davanti a lui, è collocato un piccolo braciere dov’è possibile affidare al vento le proprie preghiere grazie a sottilissimi bastoncini d’incenso.
Intorno alla sua figura svettano una serie di altre statue di dimensioni minori, anch’esse laccate in oro e disposte in circolo, quasi a voler proteggere il grande Buddha.
Al termine della scalinata si trova invece un monaco che benedice i fedeli che richiedono aiuto o conforto.
CONSIGLI DI VIAGGIO
In Thailandia il clima è caldissimo e molto umido anche in inverno. Ricordati di portare con te sempre la crema solare (parlo per esperienza perchè mi sono letteralmente ustionata!), il doposole, del repellente antizanzare specifico per Paesi tropicali e dell’acqua per idratarti.
Nel caso in cui volessi comprare quest’ultima, controllate sempre che la bottiglia sia nuova e sigillata. Non bere da fontane o acqua che ti viene offerta lungo la strada per evitare brutte sorprese!
Dopo aver visitato il Grande Buddha d’oro e lasciato una preghiera che verrà portata al mare dal vento, risaliamo sul taxi e ci dirigiamo verso un enorme complesso di templi: è il Wat Plai Laem, in cui è possibile ammirare il Buddha sorridente e Kuan Im.
Entrambi sono stati costruiti su una palafitta posta direttamente sul mare e accolgono il visitatore che si presenta al loro cospetto.
Il primo, gigantesco e cicciotto, simbolo di abbondanza e rinascita, il secondo con 18 braccia che si muovono in tutte le direzioni.
Per arrivare al Buddha sorridente è possibile camminare su una passerella lastricata che porta direttamente alla terrazza.
Sui due lati della passerella, il fedele è accompagnato da una serie di statue di galli dorati con la testa e le squame di drago che sormontano le singole colonne.
Poco più avanti svetta imponente anche la statua di Kuan Im, il bodhisattva della grande compassione, con le sue 18 braccia che protegge e accoglie il mondo. Anche questo può essere raggiunto solo attraversando la passerella che collega la terraferma con la palafitta sul mare.
Quello che mi ha colpita di più vedendo queste gigantesche statue (oltre alla loro dimensione naturalmente!), sono i loro colori vivaci. Sembrano dei veri e propri cartoni animati, usciti dalla tela di un disegnatori di manga giapponese!
Colori vivaci, luminosi e spesso non presenti nella realtà, ma che conferiscono all’intero tempio un aspetto vivace e giocoso.
Koh Samui in realtà è solo una delle tante cose da vedere in Thailandia!
Per non perderti tutte le altre, non dimenticarti di prendere la guida della Lonely Planet!
CONSIGLI DI VIAGGIO
Per accedere a questi templi occorre vestirvi in modo consono. Evita canottiere o maglie che lasciano scoperte le spalle, pantaloni troppo corti e porta con te un paio di calze perché spesso è obbligatorio entrare all’interno del sito senza scarpe.
Alcuni templi mettono gratuitamente a disposizione dei foulard per coprire le spalle.
Riprendiamo il taxi e questa volta ci dirigiamo verso un altro tempio molto particolare: quello di Phra Khru Samathakittikhun, il monaco mummificato.
Questa storia è molto particolare e, non ti nego, anche leggermente inquietante.
All’età di 50 anni Phra Khru Samathakittikhun decise di lasciare la sua famiglia e i suoi averi per diventare monaco. Dopo aver preso i voti, praticò e migliorò per oltre 20 anni le tecniche della meditazione. Fu in grado di predire la sua morte che avvenne nel 1973, all’età di 79 anni.
Straordinariamente dopo il passaggio a miglior vita, il suo corpo non si decompose, ma si trasformò in una vera e propria mummia.
I suoi allievi decisero allora di riporlo in una teca di vetro in modo da essere un esempio e un modello di insegnamento per le future generazioni.
Ancora oggi, salendo i gradini del tempio, è possibile vedere il corpo mummificato di Phra Khru Samathakittikhun seduto in preghiera, all’interno di questa teca.
Ai suoi piedi, numerosi fedeli lasciano fiori e piccoli doni.
Vedere il volto mummificato di una persona è stata una sensazione molto strana. Sono rimasta colpita soprattutto per i denti e la posizione seduta in preghiera.
Non era la prima volta che sentivo parlare di una pratica come questa.
In Giappone infatti fra il 600 e il 900, numerosi monaci Buddisti iniziarono un processo di meditazione e purificazione attraverso l’assunzione di radici, cortecce e piante che li portava ad una vera e propria mummificazione del corpo dopo la morte. Il Governo Nipponico però, preoccupato che questa pratica potesse sfuggire di mano, decise di renderla illegale e punire severamente chi tentasse di utilizzare una procedura simile.
CONSIGLI DI VIAGGIO
I quattro templi di cui vi ho parlato fino ad ora (il tempio del Grande Buddha d’oro, quello del Buddha sorridente, Kuan Im e Phra Khru Samathakittikhun) sono tutti accessibili gratuitamente. Se volete, potete lasciare qualche offerta libera per i monaci.
Dopo aver lasciato il monaco mummificato, cambiamo decisamente stile e ci dirigiamo verso un’altra zona dell’isola, Lamai Beach, conosciuta anche come la Spiaggia dei Genitali.
Si tratta in realtà di una vera e propria spiaggia formata da enormi pietre rotonde che sono state erose dal vento e dall’acqua.
Il nome di questa spiaggia deriva in particolare da due pietre: la prima ha le sembianze di un gigantesco pene, mentre la seconda, scavata all’interno delle rocce assomiglia ad una vera e propria vagina.
Buffi scherzi della natura!
Ammirando questa spiaggia sono rimasta un po’ delusa per un particolare: la spiaggia sottostante era veramente piccola. Mi aspettavo distese infinite di sabbia bianca e invece, in questo caso, era decisamente ridotta rispetto a tutto il resto.
Inoltre, a differenza di quanto si potrebbe pensare, qui il mare è molto inquinato a causa della plastica che si incastra fra le insenature degli scogli.
Dopo aver terminato la visita della spiaggia, ritorniamo sul nostro taxi per scoprire un’altra bellezza della natura offerta da Koh Samui: le cascate di Na Muang!
Incastrate in una fitta foresta sono presenti due immense cascate che cadono direttamente all’interno di una radura.
In questa parte dell’isola, la foresta è fitta e molto rigogliosa. Gli alberi sono veramente giganteschi e spesso non è facile vederne la fine.
Per la prima volta in vita mia ho visto una liana dal vivo e ho capito come Tarzan riusciva a muoversi velocemente da un posto all’altro! Sono dei veri e propri tronchi robusti, ma flessibili.
Sono riusciti anche a sostenere il mio peso mentre scattavo una fotografia con le cascate in sottofondo! (E ho detto tutto!).
CONSIGLI DI VIAGGIO
Nella vostra escursione non dimenticate due elementi essenziali: la crema solare e il repellente per gli insetti. Il caldo continuo e intenso può infatti portare scottature alla vostra pelle (ve lo dico per esperienza provata in prima persona!) e se vi inoltrerete all’interno della foresta è meglio essere attrezzati per evitare la (spiacevole) visita delle zanzare!
Per raggiungere le cascate, abbiamo visto anche il luogo in cui venivano allevati gli elefanti. Rispetto a quelli Africani, questi sono molto più piccoli, ma la loro bellezza e il loro fascino rimane immutato.
Ho trovato i loro sguardi dolcissimi, vivaci e pieni di curiosità verso tutti coloro che gli si avvicinavano.
Dei giganti buoni e pieni di bontà!
Uno dei modi più belli per visitare l’isola è sicuramente con una Jeep 4×4.
Qui di seguito trovi una proposta da realizzata con Get Your Guide che comprende la visita alle cascate di Na Muang, una sosta al tempio del monaco mummificato e l’arrivo a Wat Phra Yai, il centro religioso di cui ho parlato nel primo capitolo.
All’interno di Koh Samui è possibile fare tantissime attività che ti permettono di conoscere e scoprire l’isola su molti aspetti diversi.
Qui di seguito ho pensato di riportarti alcune escursioni che possono essere fatte e ho trovato molto interessanti.
Fare un bilancio sulla mia visita a Koh Samui non è sicuramente facile.
I contrasti sono molto forti ed evidenti sotto tanti punti di vista.
Sono rimasta stupita dalle bellezze paesaggistiche di questo posto. Foreste con una vegetazione fitta e rigogliosa che si alternano a spiagge diverse e particolari. Al tempo stesso ho notato anche l’elevato grado di inquinamento che caratterizza un’isola così piccola.
Mi ha colpito il divario incredibile (e incolmabile) fra le abitazioni in lamiera e legno delle persone comuni e i resort di lusso dei turisti (in alcuni casi perfino eccessivi!).
Durante i tuoi viaggi, hai avuto l’opportunità di visitare Koh Samui?
Che impressione ti ha fatto?
Koh Samui è la più grande isola della Thailandia, ma poco lontano è possibile raggiungere le 42 magnifiche isole che costituiscono il Parco nazionale Mu Ko Ang Thong attraverso questa speciale imbarcazione!
Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Koh Samui
Quando: Visitabile tutto l'anno
Prezzo: Ingresso gratuito
Dove: Koh Samui, Thailandia
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