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Quando una statua sembra respirare: il Cristo Velato

Ci sono opere fatte talmente bene che sembrano vere.
Michelangelo diceva che era il materiale grezzo a ispirarlo e dirgli “che cosa voleva diventare”, dopo essere passato sotto le sue abili mani.
A Napoli c’è una statua che sembra addirittura respirare mentre la osservi.
É il Cristo Velato della Chiesa Sansevero.

Come sempre l’articolo si divide in due parti: nella prima entreremo nella cappella di Sansevero e scopriremo il Cristo Velato.
Nella seconda troverai invece tutte le informazioni utili per organizzare la tua visita. Nel caso in cui avessi bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a mandarmi una mail all’indirizzo sempreprontaperpartire@gmail.com
Quindi zaino in spalla e… si parte!

Indice

Il Cristo Velato visto dall'alto
Il Cristo Velato visto dall'alto

Il Cristo Velato

La morte di Cristo

Immagina per un momento di tornare indietro nel tempo e arrivare poco dopo che Gesù è stato ucciso e deposto dalla croce.
I suoi amici e le pie donne piangono attorno a lui. Il suo corpo viene adagiato su un giaciglio con due morbidi cuscini e coperto con un leggero lenzuolo. Il velo aderisce perfettamente alla salma e si può osservare in trasparenza la sua figura.

Ai suoi piedi, vengono deposti gli strumenti della Passione.

Dopo i maltrattamenti e le torture subite, ora può finalmente riposare in pace.

L’artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, ha cercato di fermare e rendere eterna questa scena realizzando, con un’unica lastra di marmo, il Cristo Velato.
Lo scultore è riuscito a trasmettere tutta la sofferenza di un corpo martoriato e ormai inerme che riposa sotto un leggero velo ornato da un pizzo delicato. É impossibile non rimanere sorpresi ed estasiati di fronte alla bellezza di quest’opera, mentre si osservano tutti i dettegli: la perfezione dei drappeggi, il viso rilassato, le gambe e le ginocchia scavate dalla fatica e dal dolore.

Il Cristo velato dettaglio del viso
Osservando il viso del Cristo, la vena sulla fronte sembra pulsare

Una morte solo apparente

Camminando attorno alla scultura sembra addirittura che il lenzuolo si muova leggermente, sospinto da un ultimo respiro o da un lieve soffio di vento.

Tuttavia, osservando più attentamente il corpo, qualcosa non quadra.
Dal velo che lo copre, si nota una vena della tempia che sembra ancora pulsare. I muscoli e gli arti non sono distesi, ma ancora contratti.
Quest’uomo non ha quindi esalato l’ultimo respiro, ma ne sta emettendo uno nuovo: quello della rinascita dopo la morte!

La statua del Cristo Velato
Il corpo di Cristo con i muscoli ancora contratti

Le leggende sul Cristo Velato

La bellezza e la capacità dell’artista di realizzare un velo che, seppur di marmo, sembra essere trasparente hanno fatto sì che attorno a questa statua sorgessero numerose leggende.
La più famosa narra che fu il Principe di Sansevero a trasformare, attraverso un processo alchemico, un comune lenzuolo in marmo, mantenendo così intatte le sue peculiarità.

Come probabilmente saprai se hai già letto qualche mio articolo, io adoro fare i tour guidati, dove una persona esperta mi racconta la storia e le caratteristiche di un luogo o un monumento.

Per questo motivo ho pensato di riportarti il tour che trovi qui a fianco, dedicato alla visita della Napoli vecchia e al Cristo Velato.

Cappella di Sansevero a Napoli
La Pudicizia e l'altare della Madonna della Cappella di Sansevero

La cappella di Sansevero

Anche la Cappella di Sansevero, in cui si trova il Cristo Velato, è circondata da molte leggende.

Il primo miracolo risale al 1590, quando un uomo, accusato ingiustamente di un crimine, incontrò qui la Madonna.
Il malcapitato le promise che se avesse potuto provare la sua innocenza, le avrebbe regalato una lampada d’argento e un’effige a lei dedicata. Qualche giorno dopo vennero riviste le prove a suo carico e il condannato venne giudicato innocente.

Secondo alcuni studiosi la Cappella venne organizzata e sistemata con chiari riferimenti legati alla Massoneria. In effetti i simboli più comuni, come i triangoli, l’occhio onniveggente e la sfera sono presenti e dislocati lungo tutta la navata.

L'uomo dietro alla Cappella di Sansevero

Ma chi è la persona che c’è dietro alla Cappella di Sansevero?
Facciamo un salto indietro nel tempo.
Ci troviamo intorno al 1740 e a Napoli viveva un uomo chiamato Raimondo di Sandro, settimo principe di Sansevero.

Era una persona estremamente curiosa e amava sperimentare sia nel campo delle scienze che dell’arte. Decise quindi di trasformare la cappella di famiglia in un tempio maestoso che fosse all’altezza della sua casata.

Oltre a essere un amante delle arti e delle scienze, si dice che Raimondo fosse anche coinvolto nella Massoneria. 

La Pudicizia della Cappella di Sansevero

La Chiesa è un vero e proprio inno all’arte. Al suo interno sono infatti presenti statue che simboleggiano le grandi Virtù fra cui la Pudicizia e il Disinganno.

Ad un’imponente altare che raffigura la Pietà e la sofferenza di Maria e Maddalena, si affiancano altre figure che rappresentano gli antenati più illustri della famiglia Sangro. Sono la rappresentazione vivente delle Virtù che lottano contro l’ignoranza e la povertà e cercano di innalzare l’uomo ad un livello di conoscenza e consapevolezza superiore.

Le due statue più importanti sono la Pudicizia e il Disincanto e assumono l’aspetto della madre e del padre di Raimondo di Sandro.

La Pudicizia è una donna avvolta in un velo, molto simile a quello del Cristo Velato.
Il suo corpo è bello ed elegante, ma il suo sguardo è lontano. Il motivo è legato al fatto che la madre del principe morì molto giovane.
Questa perdita è rappresentata anche da una crepa presente sul basamento. La lapide che tiene in mano inoltre è spezzata, ulteriore simbolo del dolore per la perdita.
Una rottura difficile da riparare.

La Statua della Pudicizia. Lo sguardo lontano, il basamento e la lapide sono rotte per indicare la morte della persona

Il disinganno della Cappella di Sansevero

Il padre di Raimondo di Sandro invece è rappresentato dal Disinganno, un uomo avvolto in una rete.
A quest’opera sono stati attribuiti due diversi significati.

Nel primo la rete simboleggia il peccato.
La leggenda racconta infatti che il padre, distrutto per la perdita della moglie, avesse attraversato un periodo molto difficile caratterizzato da alcool e dissolutezza. Nel momento in cui l’immagine viene fermata, l’uomo sta cercando di liberarsi dalla rete e vuole simboleggiare la liberazione dal peccato e il ritorno su una retta via.

Nella seconda ipotesi invece la rete indica le false credenze e le superstizioni. In questo caso, l’uomo, cercando di uscire dalla rete, di fatto cerca di liberarsi di idee e convinzioni errate. A sostenere questa seconda teoria, vi è anche la figura di un angelo con una fiamma sulla testa che indica la conoscenza.

Il progetto voluto dal Principe termina infine con un impressionante labirinto disegnato sul pavimento, volto a rappresentare il difficile percorso che l’uomo deve compiere per poter raggiungere la conoscenza.

La Statua del Disinganno del Cristo Velato
La Statua del Disinganno. L'uomo sta cercando di liberarsi di una rete che rappresenta il peccato o le false credenze

Come probabilmente saprai se hai già letto qualche mio articolo, io adoro fare i tour guidati, dove una persona esperta mi racconta la storia e le caratteristiche di un luogo o un monumento.

Per questo motivo ho pensato di riportarti il tour che trovi qui a fianco, dedicato alla visita della Napoli vecchia e al Cristo Velato.

La Cappella di San Severo vista dall'alto
La Cappella di Sansevero vista dall'alto - Foto di Marco Ghidelli

Tutte le informazioni per visitare il Cristo Velato e la Cappella di Sansevero

Dove si trova la statua del Cristo Velato?

A questo punto, se sono riuscita a incuriosirti, probabilmente ti starai chiedendo dove si trova questa meravigliosa statua e come raggiungerla.

Come accennato nei paragrafi precedenti, il Cristo Velato si trova all’interno della Cappella Sansevero in via Francesco De Sanctis 19/21, nel pieno cuore del centro storico di Napoli.
Alle sue spalle sorge la piazza San Domenico Maggiore. 

Quanto costa visitare il Cristo Velato?

Per visitare il Cristo Velato occorre acquistare il biglietto d’ingresso. Il costo è di € 8,00 per gli adulti o € 5,00 per i ragazzi dai 10 ai 25 anni. L’ingresso è invece gratuito per i bambini fino ai 9 anni o pari a € 6,00 per i soci possessori del FAI.

È possibile acquistare i biglietti direttamente online sul sito www.museosansevero.it/acquista-ticket scegliendo data e ora di preferenza. In questo caso occorre aggiungere € 2,00 per i diritti di prenotazione. È inoltre possibile acquistare anche l’audioguida al costo di € 3,50 per una persona o di € 5,00 per due persone.

Se invece preferisci vedere il Cristo Velato e la Cappella di Sansevero in compagnia di una guida, ti consiglio quella disponibile qui organizzata da GetYourGuide. È un tour di 4 ore del centro di Napoli e include anche la visita al Cristo Velato. Clicca qui per scoprire la visita guidata.

Se non dovessi avere 4 ore a tua disposizione, in alternativa potresti utilizzare questo tour proposto da Civitatis di 2 ore. Clicca qui per scoprire la visita guidata.

Come raggiungere il Cristo Velato

Arrivare al Museo Sansevero è facile.
Ti consiglio di usare i mezzi pubblici. Sono sicuramente più pratici e comodi nel traffico di Napoli.
Prendi le linee 1 o 2 delle Metropolitane di Napoli e scendi rispettivamente alla fermata Università o Museo e a quella di piazza Cavour.
Da lì puoi continuare a piedi per circa 10 minuti.

La Cappella di Sansevero con i suoi meravigliosi tesori custoditi al suo interno è uno di quei luoghi magici da lasciarti letteralmente senza fiato!

Hai mai avuto l’occasione di vederla?! Che impressioni ti ha suscitato? Lasciami un commento qui di seguito!

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Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

Scopri di più!

Informazioni utili

Nome completo: Cristo Velato, Museo Cappella Sansevero
Quando: Aperto tutti i giorni dal mercoledì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì e il martedì. I giorni festivi possono subire delle variazioni di orario.
Prezzo: Il costo del singolo biglietto è:
- € 8,00 per gli adulti
- € 6,00 per soci FAI e possessori di Artecard
- € 5,00 per ragazzi da 10 a 25 anni e disabile con accompagnatore
- Gratis per i bambini fino a 9 anni
Dove: Via Francesco De Sanctis 19/21, Napoli (NA) - Italia
Sito web: museosansevero.it
Giorni necessari: 1 giorno

Dove soggiornare

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