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Home » Io ho quel che ho donato: il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio
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Gabriele D'Annunzio
É questa una delle frasi più celebri di Gabriele D’Annunzio e una di quelle che, secondo me, lo rappresenta al meglio.
La prima volta in cui ho sentito del Vittoriale, la casa del famoso Poeta che si affaccia sul Lago di Garda e lasciata agli Italiani dopo la sua morte, ero al liceo.
Il mio professore di italiano e latino, una delle persone più colte che abbia mai conosciuto, ce ne aveva parlato proprio in occasione della lezione su D’Annunzio.
Ero rimasta subito affascinata sia dal personaggio (decisamente molto particolare e sopra le righe) e della sua altrettanto particolare casa.
L’avevo vista per la prima volta alcuni anni fa e, durante questo week-end, ho deciso di ritornarci.
Penso sia un’opera unica nel suo genere e una delle più belle mai viste.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
La visita al Vittoriale comprende:
Nei prossimi capitoli ti porterò alla scoperta delle meravigliose stanze della Prioria, il parco con il teatro e la prua della nave e la mostra D’annunzio Segreto.
Non perderti nessuna stanza, perchè ognuna ha degli aneddoti e delle storie da raccontare!
Visionario, eccentrico, megalomane e sicuramente amante delle cose belle.
Queste sono le parole che, secondo me, descrivono al meglio D’Annunzio e queste sue caratteristiche si rispecchiano anche all’interno della sua casa.
Ogni elemento non viene mai lasciato al caso e spesso sono presenti significati più o meno nascosti, che spetta al visitatore scoprire.
Per scoprire tutte le bellezze che il Vittoriale ha da offrire puoi fare riferimento al libro che trovi qui!
La visita guidata inizia all’interno in una stretta scalinata, la cui sommità è sormontata da una colonna in marmo bianco con un cesto di melograni.
Da questa scalinata di aprono due porte: una a sinistra e una a destra.
Nella prima passavano gli ospiti graditi, mentre la seconda accoglieva gli ospiti indesiderati.
Quest’ultimi venivano fatti aspettare per ore e ore all’interno di uno studiolo, il cosiddetto “Studio del Mascheraio“, per una minacciosa insegna appesa sopra una delle pareti.
Fra quelle piccole mura, in trepidante attesa, si trovò ad aspettare per lunghe ore anche Mussolini!
Nessuno era immune al severo giudizio di D’Annunzio!
La visita continua poi nella Sala della Musica. Qui la sua amata (in realtà una delle tante) Luisa Baccara, una musicista di origine veneziana, era solita suonare il pianoforte ed altri strumenti.
Una delle cose che colpisce vedendo questa e le altre stanze è il grande quantitativo di oggetti, soprammobili e cimeli in essa presenti.
Qui ancora oggi sono stipati, archiviati e catalogati oltre 33.000 libri che, previa richiesta, possono essere liberamente consultati. Il museo diventa quindi anche una biblioteca a tutti gli effetti.
Un’altra caratteristica comune alle diverse stanze è la luce. Sono inoltre molto cupe, ricoperte ovunque da drappi, stoffe o tappeti. Dopo una malattia che lo rese cieco per una parte della propria vita, D’Annunzio infatti non riuscì più a tollerare la luce troppo forte del sole e decise di renderle il più scure possibili (su questo io e il sommo Poeta non saremmo mai andati d’accordo!)
Nella Sala della Musica, la luce esterna è limitata da spesse tende ed illuminata solo da lampade a forma di zucche colorate.
Lungo tutta la casa sono presenti diversi studi usati dal Poeta per leggere, scrivere o rispondere alla corrispondenza.
Fu proprio in uno di questi che D’Annunzio morì colpito da un ictus mentre era ancora seduto alla scrivania intento a scrivere.
Oggi su quello scrittoio è ancora possibile vedere i suoi occhiali che si era tolto solo qualche minuto prima.
Alle spalle della scrivania è ancora presente l’armadio pieno di medicinali e unguenti che era solito usare. D’Annunzio era infatti un vero e proprio ipocondriaco e l’idea della morte lo terrorizzerà per tutta la vita!
Per scoprire tutte le bellezze che il Vittoriale ha da offrire puoi fare riferimento al libro che trovi qui!
Arrivati a questo punto probabilmente ti starai chiedendo come D’Annunzio potesse permettersi una casa del genere! Fidati, la quantità di soprammobili, cimeli e oggetti anche di grande valore è davvero tanta!
La risposta in questo caso è molto semplice: D’Annunzio era pieno di… debiti!
Tuttavia non ne era minimamente preoccupato, anzi, ne andava fiero. Era infatti dell’idea che i suoi fornitori dovevano essere contenti di averlo come cliente! Era infatti convinto di essere uno sponsor vivente, una specie di moderno influencer in pratica!
Nonostante queste sue particolari teorie, i negozianti e gli amici a cui doveva dei soldi non erano propriamente della stessa opinione e spesso gli inviavano lunghe lettere di sollecito, a cui lui rispondeva in uno speciale studiolo.
Quando i creditori iniziarono a diventare troppi, D’Annunzio decise di risolvere il problema in un modo molto semplice… fece porre i calchi di due mani insanguinate sulla sommità della porta.
Quelle mani erano le sue e il messaggio era chiaro: se le mani erano state tagliate, non era possibile scrivere gli assegni e rimborsare i fornitori!
Più semplice di così!
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Come tutte le case signorili che si rispettino, anche questa aveva numerose camere da letto. Tuttavia ce n’è una molto particolare.
Al suo interno, vicino a una statua a grandezza umana di San Sebastiano colpito dalle frecce (molto inquietante in realtà), è presente un letto che, a seconda di come lo si guarda, può sembrare una culla o una bara.
Simboleggia la vita, rappresentata dal risveglio ogni mattina, e la morte, data dal sonno ogni notte.
Anche attraverso la sua camera da letto, D’Annunzio riesce a trasmettere ai visitatori il suo pensiero legato alla vita e alla morte.
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Assolutamente moderno e ultra avveniristico è il bagno.
Tutti gli accessori sono di un blu intenso.
Oggi noi siamo abituati a vedere i sanitari colorati: neri, beige, blu… ma un tempo questo era un vero e proprio atto di ribellione e anticonformismo.
Al suo interno, inoltre, sono stati contati oltre novecento oggetti, soprammobili, quadri e maschere. Anche nell’intimità del bagno D’Annunzio amava circondarsi dei suoi amati cimeli!
A differenza delle altre stanze, la sala da pranzo fu l’unica di cui si occupò direttamente l’architetto Giancarlo Maroni. Tutte le altre furono curate personalmente dallo stesso Poeta, probabilmente già progettate e ideate con la chiara intenzione di trasformarle in uno museo dopo la sua morte.
La sala da pranzo è composta da pareti rosse e blu rifinite da intarsi d’orati.
Al fondo dell’enorme tavolo da pranzo è posto un centrotavola molto particolare: una gigantesca tartaruga di terra.
L’animale era solito girare fra i giardini della villa, ma un giorno morì in seguito a un’indigestione. D’Annunzio decise quindi di farla bronzare e disporla come monito sul tavolo, come a voler dire “Se mangerai troppo, farai quella fine lì!”
Di incredibile valore sono invece i sottopiatti argentati fatti fare su misura dallo stesso Poeta. Si tratta di undici piatti, anziché i classici dodici. Questo perché all’Ultima Cena fra i dodici apostoli c’era anche Giuda.
Per non rischiare di avere un ospite così indesiderato alla sua tavola, D’Annunzio decise semplicemente di… far togliere un piatto!
Naturalmente le stanze che vedrete all’interno della visita sono molto di più di quelle che vi ho citato qui. Ognuna ha un significato nascosto o una curiosità da scoprire.
Il giardino circostante, lungo nove ettari, è un autentico capolavoro costituito da piante, fiori e viottoli.
Furono create diverse cascate e giochi d’acqua, nel totale rispetto della natura. Una di queste sfocia in una piscina fatta realizzare a forma di violino, in onore di Gasparo da Salò, inventore dello strumento. Qui Luisa Baccara era solita suonare con piccoli gruppi di musicisti per allietare il Poeta e altri amici.
Il giardino ospita inoltre un teatro, che si affaccia direttamente sul lago, e…la prua di una nave da guerra! All’interno della barca oggi sono visibili anche i modellini dei più importanti sottomarini e navi italiane.
Poco più avanti è possibile vedere la barca guidata durante la Prima Guerra Mondiale da D’Annunzio e il mausoleo al cui interno è deposta la sua salma.
La casa-museo di D’annunzio si contraddistingue da tutte le altre anche perché è l’unica in tutta Italia ad avere gli abiti del Poeta all’interno degli armadi. Oggi una parte di quei vestiti sono stati prelevati per essere disposti all’interno di una speciale mostra.
Il suo carattere elegante e amante delle cose belle si riflette anche in questa parte della sua vita. Tutti gli abiti sono infatti molto curati nei minimi particolari. Sono presenti paia e paia di scarpe che spesso si differenziano fra loro solo per una sfumatura di colore.
Sono poi visibili anche le spazzole, i profumi, le trousse da toilette e i vestiti che le varie amanti, nel corso de tempo passando al Vittoriale, avevano lasciato lì.
Se il Vittoriale ti ha incuriosito e vuoi avere tutte le informazioni necessarie per organizzare la tua visita, qui di seguito trovi le risposte alle tue domande.
Naturalmente, se dovessi avere ancora qualche dubbio, non esitare a lasciarmi un commento di seguito o inviarmi una mail all’indirizzo sempreprontaperpartire@gmail.com
Il Vittoriale è visitabile tutti i giorni durante i seguenti orari:
Il Vittoriale è chiuso il lunedì e il martedì da novembre a gennaio, il 24 e il 25 dicembre, il primo gennaio e dal 9 al 13 gennaio 2023.
Ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2022.
Per accedere al Vittoriale sono presenti 3 diverse tipologie di biglietti che prevedono percorsi di visita diversi.
In particolare:
Puoi comprare i biglietti direttamente sul sito bottega.vittoriale.it
È inoltre possibile acquistare speciali tour organizzati da GetYourGuide che prevedono la visita sul Lago di Garda. Qui di seguito te ne ho riportati alcuni. Clicca su ciascuno di essi per scoprire e prenotare il tour.
Ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2022.
L’indirizzo per visitare il Vittoriale è: Via al Vittoriale, 12, 25083 Gardone Riviera (BS) – Italia
Per visitare il Vittoriale sono presenti diversi hotel, B&B e agriturismi nella zona.
Fra questi, uno che potrebbe fare è al caso tuo è l’Hotel Bella Riva, che sorge proprio sulle rive del Lago di Garda
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Una delle guide migliori per visitare il Vittoriale è: “Il Vittoriale degli Italiani” realizzata da Abscondita.
Clicca qui per acquistare la guida o sul link riportato qui di seguito.
La villa di D’Annunzio è un autentico capolavoro da ammirare in tutta la sua bellezza e tranquillità. Merita di essere osservata lentamente, apprezzando i suoi dettagli e i suoi significati nascosti.
Dopo aver visitato la Prioria e le mostre circostanti, prenditi del tempo per passeggiare all’interno dei meravigliosi giardini, sentire l’acqua che scorre lungo i piccoli fiumiciattoli e prendere il sole all’ombra di qualche albero.
In fin dei conti questo è il regalo che D’Annunzio ha lasciato a ciascun Italiano…
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Sono Elisa, e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Il Vittoriale agli Italiani
Quando: Il Vittoriale è aperto tutto l'anno ad eccezione del 24 e 25 dicembre e del primo gennaio dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00. Consultare gli orari presenti sul sito per maggiori dettagli (Orari del Vittoriale)
Prezzo: Percorso completo (Casa di d’Annunzio, Parco, Musei D’Annunzio segreto e L’Automobile è femmina):
Qui puoi trovare la guida completa per visitare il Vittoriale!
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