fbpx
Logo Sempre pronta x partire
Kaijin l'ombra di cenere

Kaijin, l’ombra di cenere | Intervista con Linda Lercari

Se sei un amante del Giappone o sei appassionato della vita dei samurai, Kaijin. L’ombra di cenere, è il libro che fa sicuramente al caso tuo!

Ho conosciuto questo racconto grazie a Roberto Orsi, creatore e responsabile del blog “Thriller storici e dintorni e ne sono rimasta letteralmente affascinata!

Grazie a lui è stato possibile creare questo blog tour, una serie di articoli collegati fra loro e pubblicati su diversi blog. In fondo al post troverete tutti i riferimenti dei partecipanti a questo progetto.

Oggi abbiamo con noi l’autrice, Linda Lercari, che ha risposto (pazientemente!) a tutte le nostre domande e le curiosità sul suo libro.

Quindi, zaino in spalla e… si parte!

Kaijin il libro di Leicari

Kaijin. L’ombra di cenere: la trama

Ci troviamo nel 1300 durante l’epoca Kakamura, un periodo che vede fronteggiarsi diversi clan in lotta fra loro per la conquista del potere.

Il libro inizia in realtà con una “fine”: il nobile samurai Hakashinjitsu, dopo aver combattuto per tutta la vita fianco a fianco al suo comandante e signore Momokushi, viene ferito gravemente da un avversario e muore.
Proprio in punto di morte, il soldato chiede di poter parlare con il suo superiore e con l’ultimo respiro gli rivela un segreto che spezzerà via tutte le convinzioni e le credenze del nobile.
Momokushi decide quindi di risolvere il mistero e si reca da Himitsumei, la fedele concubina con cui Hakashinjitsu aveva sempre vissuto.
Grazie a questo incontro, scoprirà tanti lati e aspetti dell’amico di cui non era a conoscenza.
Come in un gigantesco puzzle, Momokushi riuscirà a unire, un pezzo dopo l’altro, i tanti piccoli indizi che Hakashinjitsu aveva lasciato nel corso della sua esistenza.

Il libro è un continuo flash-back fra passato e presente, in grado di mettere in luce debolezze e virtù delle persone.

La cultura giapponese si respira in ogni parte e dettaglio del racconto.

È un monito a “guardare oltre”, non fermandosi all’apparenza o alla prima impressione che possiamo avere.

Perché nulla è come sembra.

 

Kaijin l'ombra di cenere Linda Lercari
Linda Leicari

LEGGI ANCHE: Letture in viaggio

Intervista a Linda Lercari

Prima del libro

Elisa: Da cosa è nata l’idea di scrivere questo libro?

Linda: Pratico il Kendo (l’arte marziale della Via della Spada Giapponese) dal 2012 presso la SKL di Lucca e una volta il nostro maestro Maurizio Lipparelli disse che “la spada deve fendere l’aria producendo l’eco di un unico suono”. Per me fu come se un lampo mi attraversasse. Questa storia di samurai nasce col Kendo e al Kendo è dedicata.

Elisa: Prima di addentrarmi nel racconto, vorrei partire proprio dal titolo del libro: “Kaijin. L’ombra di cenere”. Mi ha incuriosita molto. È un inizio particolare. Perché hai scelto proprio questo titolo?

Linda: Kaijin significa “cenere” in Giapponese, ma significa anche “uomo misterioso” quindi è perfetto per indicare il protagonista di questa storia che vivrà tutta la vita come l’ombra del suo signore eppure sparirà come cenere al vento portando con sé un segreto inconfessabile.

Elisa: Da appassionata del Giappone e della sua cultura, un aspetto che ho amato tantissimo è la cura dei particolari e la messa in evidenza di alcuni aspetti che sono tipicamente giapponesi. (L’idea del senso del dovere e del servizio verso il proprio signore, il senso dell’ospitalità, il ruolo della donna devota al proprio compagno e molto altro). Da dove hai appreso tutto ciò?

Linda: La pratica del Kendo insegna tutto questo. Amo molto il Giappone e il suo approccio alla vita. Ho letto Mishima e mi appassionano anche i film di “cappa e spada” nipponici. Inoltre sono figlia di un maresciallo della Marina Militare Italiana, quindi la disciplina e l’onore sono da sempre nelle mie corde.

Linda Lercari
Linda durante la pratica del Kendo

Dentro il libro

Elisa: I personaggi del libro hanno caratteristiche precise e ben definite. Hakashinjitsu ad esempio è un samurai completamente fedele al suo signore. Hanno combattuto fianco a fianco per la maggior parte della loro vita, ma in realtà il maestro scopre, dopo la sua morte, che nel corso della sua esistenza Hakashinjitsu ha condotto una vita che gli era praticamente sconosciuta. Una persona completamente nuova e diversa. Era molto di più di quello che in realtà dimostrava.
Per contro Momokushi, il suo comandante, è una persona piuttosto superficiale e ottusa, convinto di conoscere tutto, mentre si renderà conto (quando ormai è troppo tardi) che le sue credenze sono molto limitate.
C’è poi Himitsumei, la fedele concubina che nonostante la sua posizione di semi-schiavitù ha un carattere orgoglioso, fiero e ribelle.
Ti sei ispirata a qualcuno per la creazione di questi personaggi?

Linda: Innanzitutto vorrei precisare che i nomi dei tre personaggi sono del tutto di fantasia e interpretabili solo scrivendo i kanji di riferimento in un certo modo. L’ho fatto per evitare di incorrere in errori storici citando male famiglie realmente esistenti. In sostanza è pur sempre un romanzo di ambientazione storica, non un saggio.

Rispondo partendo dalla concubina Himitsumei.  Mi sono ispirata moltissimo a mia madre, una donna forte nonostante la vita non le abbia offerto molto.  Una donna solo all’apparenza delicata.

Hakashinjitsu in qualche modo potrei essere io eppur non sono, ci sono solo alcuni aspetti di me che ritornano in questo fiero e disperato samurai. Mentre il signore del castello, Momokushi… Lui è… Lui è la vita e il rapporto con gli altri che non vedono mai chi sei veramente sino a che non è troppo tardi.

Elisa: Con quale personaggio ti sei sentita più affine?

Linda: Hakashinjitsu, appunto, ma sto imparando “la lezione” che questo personaggio impartisce, non farò gli stessi suoi errori.

Sei curioso di come finisce la storia di “Kaijin. L’ombra di cenere?!” Allora non puoi perderti il libro!

Il periodo Kakamura e le armi dei samurai

Elisa: Qual è invece la tua opinione sul periodo Kakamura? Per il Giappone era un momento di grande sviluppo e crescita o era caratterizzato principalmente da guerre fra i diversi clan?

Linda: Il periodo Kamakura segna l’avvento dello shogunato come oligarchia militare ereditaria, la divisione in caste si fa via via più rigida e il sistema feudale come noi lo conosciamo prende il sopravvento. La produzione e la tecnologia delle lame è senza precedenti e nascono le cinque scuole dei maggiori maestri forgiatori. L’arte si fa più semplice, ma più realistica, più tendente al vero. Personalmente vorrei avere ancora più elementi per approfondirlo.

Elisa: All’interno del libro vengono presentate e descritte delle armi bellissime, ricche di particolari e dettagli. Hai avuto la possibilità di vedere o toccare con mano qualcuna di queste?

Linda: Sono stata tre volte in Giappone e ho potuto ammirare bellissime lame soprattutto al museo Nazionale di Tokyo, ma il mio cuore è stato rapito sin dall’infanzia quando mio padre portava me e mio fratello nelle sale del Museo Chiossone di Genova, dove è presente una piccola, ma affascinante collezione. 
Ultimamente ho potuto visitare anche lo Stibbert di Firenze senza contare che qualche reperto si trova anche nei posti più impensabili, persino all’Albert and Victoria Museum a Londra. 
Sono tutte armi che ho potuto solo ammirare, ma non toccare, ovviamente. Conosco le lame da Iaido anche se non sono praticante.

Elisa: Tutto il libro è un alternarsi di presente e ricordi del passato che rivivono nella mente di chi è rimasto. Ho adorato questa tecnica e questo stile narrativo. L’ho trovato molto coinvolgente…

Linda: Potremmo parlare di “romanzo di formazione al contrario”, dove il lettore assiste alla crescita dei personaggi partendo dalla fine dei loro giorni, ma anche così non sarebbe preciso. E’ un romanzo dove ricordi e indizi si intrecciano indissolubilmente portando il lettore quasi senza fiato alla conclusione, al nodo finale.

Elisa: Si sono assolutamente d’accordo!Mi ha lasciata con la curiosità e la voglia di andare avanti per tutto il tempo! 
Molti aspetti e modi di fare descritti nel libro e risalenti al 1300 sono ancora presenti nel Giappone moderno. Mi viene in mente il forte senso del dovere e la lealtà nei confronti del proprio capo, lo spirito di sacrificio, il tenere “nascosti” e riservati i propri sentimenti. Qual è la tua opinione a tal proposito?

Linda: Il popolo giapponese vive in modo complesso i propri sentimenti e non ci è simile. Quanto siamo palesi noi, tanto sono riservati loro. Siamo però tutti esseri umani e il dolore e la gioia sono sentimenti a noi comuni anche se li esterniamo così diversamente. Invidio la loro compostezza e il loro senso dell’onore da preservare a ogni costo, ma tutto questo ha un prezzo e il nostro Hakashinjitsu lo sa fin troppo bene.

Kaijin l'ombra di cenere
Il libro

Dietro al racconto

Elisa: Ho saputo che questo libro ha avuto una storia molto travagliata alle sue spalle. Ti va di raccontarla?

Linda: Per due anni è stato pubblicato da una grande casa editrice americana che ha anche sede in Italia. Sono stata molto felice di far parte di quella realtà, ma il romanzo era uscito solo in digitale. Il mio pubblico lo chiedeva “a gran voce” in cartaceo senza però riscontro positivo dall’editore. Sono stati mesi difficili perché non riuscivo a comprendere come fosse possibile avere tanta richiesta da una parte e altrettanto disinteresse dall’altra. Avevo anche preso la decisione di ritirarlo del tutto dal mercato con l’idea che nessuno mai più potesse leggerlo. Ho avvisato anche i vari blogger che nel tempo mi avevano scritto recensioni più che entusiaste e anche loro si sono trovati spiazzati dalla mia decisione. Poi, scaduti i termini con la prima casa editrice, ecco che il romanzo ha visto nuova luce con la Idrovolante edizioni di Roma che ha una collana dedicata esclusivamente al Sol Levante: Sedici Raggi.  Il destino naturale di un romanzo come Kaijin. Non posso che esserne entusiasta.

Elisa: Quali aspetti del tuo carattere o della tua personalità pensi che emergano da questo libro?

Linda: Soprattutto la mia caparbietà, il mio prendere la vita e affrontarla sempre qualunque cosa essa mi presenti. Il mio senso dell’onore e il voler accettare le sfide con un sorriso anche se a volte velato di pianto, ma quest’ultimo non si deve mai vedere. La maschera e il volto. Come direbbe Jago (Otello, Shakespeare) “Io non sono quel che sono”.

Sei curioso di come finisce la storia di “Kaijin. L’ombra di cenere?!” Allora non puoi perderti il libro!

Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

Scopri di più!

Informazioni utili

Titolo: Kaijin. L'ombra di cenere
Autore: Linda Lercari
Editore: Idrovolante
Anno di edizione: 2018
Lingua: Italiano
Pagine: 209
Disponibile in e-book: Si
ISBN-10: 8899564280
Prezzo versione cartacea: € 15,00

Iscriviti alla newsletter!

Seguimi su Facebook

Condividi questo viaggio

Facebook
WhatsApp
Twitter
Email
Skype
Print

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

All’interno di questo post sono presenti dei link di affiliazione. Questo significa che se deciderete di effettuare una prenotazione o fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro a ogni articolo pubblicato. Grazie

Kaijin l'ombra di cenere

Kaijin, l’ombra di cenere | Intervista con Linda Lercari

Se sei un amante del Giappone o sei appassionato della vita dei samurai, Kaijin. L’ombra di cenere, è il libro che fa sicuramente al caso tuo!

Ho conosciuto questo racconto grazie a Roberto Orsi, creatore e responsabile del blog “Thriller storici e dintorni e ne sono rimasta letteralmente affascinata!

Grazie a lui è stato possibile creare questo blog tour, una serie di articoli collegati fra loro e pubblicati su diversi blog. In fondo al post troverete tutti i riferimenti dei partecipanti a questo progetto.

Oggi abbiamo con noi l’autrice, Linda Lercari, che ha risposto (pazientemente!) a tutte le nostre domande e le curiosità sul suo libro.

Quindi, zaino in spalla e… si parte!

Kaijin il libro di Leicari

Kaijin. L’ombra di cenere: la trama

Ci troviamo nel 1300 durante l’epoca Kakamura, un periodo che vede fronteggiarsi diversi clan in lotta fra loro per la conquista del potere.

Il libro inizia in realtà con una “fine”: il nobile samurai Hakashinjitsu, dopo aver combattuto per tutta la vita fianco a fianco al suo comandante e signore Momokushi, viene ferito gravemente da un avversario e muore.
Proprio in punto di morte, il soldato chiede di poter parlare con il suo superiore e con l’ultimo respiro gli rivela un segreto che spezzerà via tutte le convinzioni e le credenze del nobile.
Momokushi decide quindi di risolvere il mistero e si reca da Himitsumei, la fedele concubina con cui Hakashinjitsu aveva sempre vissuto.
Grazie a questo incontro, scoprirà tanti lati e aspetti dell’amico di cui non era a conoscenza.
Come in un gigantesco puzzle, Momokushi riuscirà a unire, un pezzo dopo l’altro, i tanti piccoli indizi che Hakashinjitsu aveva lasciato nel corso della sua esistenza.

Il libro è un continuo flash-back fra passato e presente, in grado di mettere in luce debolezze e virtù delle persone.

La cultura giapponese si respira in ogni parte e dettaglio del racconto.

È un monito a “guardare oltre”, non fermandosi all’apparenza o alla prima impressione che possiamo avere.

Perché nulla è come sembra.

 

Sei curioso di come finisce la storia di “Kaijin. L’ombra di cenere?!” Allora non puoi perderti il libro!

Kaijin l'ombra di cenere Linda Lercari
Linda Lercari

Intervista a Linda Lercari

Prima del libro

Elisa: Da cosa è nata l’idea di scrivere questo libro?

Linda: Pratico il Kendo (l’arte marziale della Via della Spada Giapponese) dal 2012 presso la SKL di Lucca e una volta il nostro maestro Maurizio Lipparelli disse che “la spada deve fendere l’aria producendo l’eco di un unico suono”. Per me fu come se un lampo mi attraversasse. Questa storia di samurai nasce col Kendo e al Kendo è dedicata.

Elisa: Prima di addentrarmi nel racconto, vorrei partire proprio dal titolo del libro: “Kaijin. L’ombra di cenere”. Mi ha incuriosita molto. È un inizio particolare. Perché hai scelto proprio questo titolo?

Linda: Kaijin significa “cenere” in Giapponese, ma significa anche “uomo misterioso” quindi è perfetto per indicare il protagonista di questa storia che vivrà tutta la vita come l’ombra del suo signore eppure sparirà come cenere al vento portando con sé un segreto inconfessabile.

Elisa: Da appassionata del Giappone e della sua cultura, un aspetto che ho amato tantissimo è la cura dei particolari e la messa in evidenza di alcuni aspetti che sono tipicamente giapponesi. (L’idea del senso del dovere e del servizio verso il proprio signore, il senso dell’ospitalità, il ruolo della donna devota al proprio compagno e molto altro). Da dove hai appreso tutto ciò?

Linda: La pratica del Kendo insegna tutto questo. Amo molto il Giappone e il suo approccio alla vita. Ho letto Mishima e mi appassionano anche i film di “cappa e spada” nipponici. Inoltre sono figlia di un maresciallo della Marina Militare Italiana, quindi la disciplina e l’onore sono da sempre nelle mie corde.

Linda Lercari
Linda durante la pratica del Kendo

Dentro il libro

Elisa: I personaggi del libro hanno caratteristiche precise e ben definite. Hakashinjitsu ad esempio è un samurai completamente fedele al suo signore. Hanno combattuto fianco a fianco per la maggior parte della loro vita, ma in realtà il maestro scopre, dopo la sua morte, che nel corso della sua esistenza Hakashinjitsu ha condotto una vita che gli era praticamente sconosciuta. Una persona completamente nuova e diversa. Era molto di più di quello che in realtà dimostrava.
Per contro Momokushi, il suo comandante, è una persona piuttosto superficiale e ottusa, convinto di conoscere tutto, mentre si renderà conto (quando ormai è troppo tardi) che le sue credenze sono molto limitate.
C’è poi Himitsumei, la fedele concubina che nonostante la sua posizione di semi-schiavitù ha un carattere orgoglioso, fiero e ribelle.
Ti sei ispirata a qualcuno per la creazione di questi personaggi?

Linda: Innanzitutto vorrei precisare che i nomi dei tre personaggi sono del tutto di fantasia e interpretabili solo scrivendo i kanji di riferimento in un certo modo. L’ho fatto per evitare di incorrere in errori storici citando male famiglie realmente esistenti. In sostanza è pur sempre un romanzo di ambientazione storica, non un saggio.

Rispondo partendo dalla concubina Himitsumei.  Mi sono ispirata moltissimo a mia madre, una donna forte nonostante la vita non le abbia offerto molto.  Una donna solo all’apparenza delicata.

Hakashinjitsu in qualche modo potrei essere io eppur non sono, ci sono solo alcuni aspetti di me che ritornano in questo fiero e disperato samurai. Mentre il signore del castello, Momokushi… Lui è… Lui è la vita e il rapporto con gli altri che non vedono mai chi sei veramente sino a che non è troppo tardi.

Elisa: Con quale personaggio ti sei sentita più affine?

Linda: Hakashinjitsu, appunto, ma sto imparando “la lezione” che questo personaggio impartisce, non farò gli stessi suoi errori.

Sei curioso di come finisce la storia di “Kaijin. L’ombra di cenere?!” Allora non puoi perderti il libro!

Il periodo Kakamura e le armi dei samurai

Elisa: Qual è invece la tua opinione sul periodo Kakamura? Per il Giappone era un momento di grande sviluppo e crescita o era caratterizzato principalmente da guerre fra i diversi clan?

Linda: Il periodo Kamakura segna l’avvento dello shogunato come oligarchia militare ereditaria, la divisione in caste si fa via via più rigida e il sistema feudale come noi lo conosciamo prende il sopravvento. La produzione e la tecnologia delle lame è senza precedenti e nascono le cinque scuole dei maggiori maestri forgiatori. L’arte si fa più semplice, ma più realistica, più tendente al vero. Personalmente vorrei avere ancora più elementi per approfondirlo.

Elisa: All’interno del libro vengono presentate e descritte delle armi bellissime, ricche di particolari e dettagli. Hai avuto la possibilità di vedere o toccare con mano qualcuna di queste?

Linda: Sono stata tre volte in Giappone e ho potuto ammirare bellissime lame soprattutto al museo Nazionale di Tokyo, ma il mio cuore è stato rapito sin dall’infanzia quando mio padre portava me e mio fratello nelle sale del Museo Chiossone di Genova, dove è presente una piccola, ma affascinante collezione. 
Ultimamente ho potuto visitare anche lo Stibbert di Firenze senza contare che qualche reperto si trova anche nei posti più impensabili, persino all’Albert and Victoria Museum a Londra. 
Sono tutte armi che ho potuto solo ammirare, ma non toccare, ovviamente. Conosco le lame da Iaido anche se non sono praticante.

Elisa: Tutto il libro è un alternarsi di presente e ricordi del passato che rivivono nella mente di chi è rimasto. Ho adorato questa tecnica e questo stile narrativo. L’ho trovato molto coinvolgente…

Linda: Potremmo parlare di “romanzo di formazione al contrario”, dove il lettore assiste alla crescita dei personaggi partendo dalla fine dei loro giorni, ma anche così non sarebbe preciso. E’ un romanzo dove ricordi e indizi si intrecciano indissolubilmente portando il lettore quasi senza fiato alla conclusione, al nodo finale.

Elisa: Si sono assolutamente d’accordo!Mi ha lasciata con la curiosità e la voglia di andare avanti per tutto il tempo! 
Molti aspetti e modi di fare descritti nel libro e risalenti al 1300 sono ancora presenti nel Giappone moderno. Mi viene in mente il forte senso del dovere e la lealtà nei confronti del proprio capo, lo spirito di sacrificio, il tenere “nascosti” e riservati i propri sentimenti. Qual è la tua opinione a tal proposito?

Linda: Il popolo giapponese vive in modo complesso i propri sentimenti e non ci è simile. Quanto siamo palesi noi, tanto sono riservati loro. Siamo però tutti esseri umani e il dolore e la gioia sono sentimenti a noi comuni anche se li esterniamo così diversamente. Invidio la loro compostezza e il loro senso dell’onore da preservare a ogni costo, ma tutto questo ha un prezzo e il nostro Hakashinjitsu lo sa fin troppo bene.

Kaijin l'ombra di cenere
Il libro

Dietro al racconto

Elisa: Ho saputo che questo libro ha avuto una storia molto travagliata alle sue spalle. Ti va di raccontarla?

Linda: Per due anni è stato pubblicato da una grande casa editrice americana che ha anche sede in Italia. Sono stata molto felice di far parte di quella realtà, ma il romanzo era uscito solo in digitale. Il mio pubblico lo chiedeva “a gran voce” in cartaceo senza però riscontro positivo dall’editore. Sono stati mesi difficili perché non riuscivo a comprendere come fosse possibile avere tanta richiesta da una parte e altrettanto disinteresse dall’altra. Avevo anche preso la decisione di ritirarlo del tutto dal mercato con l’idea che nessuno mai più potesse leggerlo. Ho avvisato anche i vari blogger che nel tempo mi avevano scritto recensioni più che entusiaste e anche loro si sono trovati spiazzati dalla mia decisione. Poi, scaduti i termini con la prima casa editrice, ecco che il romanzo ha visto nuova luce con la Idrovolante edizioni di Roma che ha una collana dedicata esclusivamente al Sol Levante: Sedici Raggi.  Il destino naturale di un romanzo come Kaijin. Non posso che esserne entusiasta.

Elisa: Quali aspetti del tuo carattere o della tua personalità pensi che emergano da questo libro?

Linda: Soprattutto la mia caparbietà, il mio prendere la vita e affrontarla sempre qualunque cosa essa mi presenti. Il mio senso dell’onore e il voler accettare le sfide con un sorriso anche se a volte velato di pianto, ma quest’ultimo non si deve mai vedere. La maschera e il volto. Come direbbe Jago (Otello, Shakespeare) “Io non sono quel che sono”.

LEGGI ANCHE: Letture in viaggio

Informazioni utili

Titolo: Kaijin. L’ombra di cenere
Autore: Linda Lercari
Editore: Idrovolante
Anno di edizione: 2018
Lingua: Italiano
Pagine: 209
Disponibile in e-book: Si
ISBN-10: 8899564280
Prezzo versione cartacea:€ 15,00

Condividi questo viaggio

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla newsletter!

Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

Scopri di più!

Seguimi su Facebook

All’interno di questo post sono presenti dei link di affiliazione. Questo significa che se deciderete di effettuare una prenotazione o fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro a ogni articolo pubblicato. Grazie

iscriviti alla newsletteR

Ti è piaciuto questo articolo?! Allora non rischiare di perdertene altri e iscriviti alla newsletter!