Elisa: Questa volta è venuto a trovarci Emanuele, amico conosciuto ai tempi dell’università e grande amante dei viaggi.
Ha girato il mondo in lungo e in largo e ora vuole farci conoscere un posto davvero magico: le isole Lofoten, un gruppo di isole della Norvegia.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Emanuele: Lo scorso giugno sono stato con la mia famiglia nel nord della Norvegia per assistere al fenomeno del sole di mezzanotte. Il sole non tramonta mai per un numero di giorni variabile a seconda della propria posizione rispetto al circolo polare artico.
È una cosa affascinante, perché a mezzanotte e mezza sembra di essere alle sei del pomeriggio, e al contempo disturbante perché due settimane di luce perenne all’interno di case prive di oscuranti degni di questo nome altera le percezioni e il bisogno di dormire.
È un piccolo prezzo che, a mio avviso vale la pena pagare per un simile spettacolo, specie se visto dalla collina che sovrasta la città di Tromsø (facilmente raggiungibile grazie a una teleferica).
Nel capoluogo norvegese abbiamo affittato una macchina e abbiamo imboccato la E10, la statale che, in poche ore, conduce fino alle isole Lofoten.
Elisa: Ed è qui che è iniziata la vera avventura alla scoperta delle isole Lofoten. Giusto?
Emanuele: Si! Le Lofoten sono un gruppo di 5 isole principali: Austvågøy, Gimsøya, Vestvågøy, Flakstadøya e Moskenesøya a cui si aggiungono altri due complessi di isole minori più al largo nel Mare di Norvegia raggiungibili solo con il traghetto.
Fin dall’antichità queste isole furono abitate dall’uomo perché, per un particolare gioco di correnti calde e fredde, i merluzzi venivano a riprodursi in queste acque. Ancora oggi sono ricche di fauna ittica.
È facile trovare nei villaggi speciali strutture in legno adibite all’essiccazione del merluzzo (che diventa con questo processo “stoccafisso”), dove non solo gli occhi, ma anche il naso trova la sua parte.
Elisa: Immagino che il paesaggio delle Lofoten sia per la maggior parte selvaggio. Se dovessi descriverlo con poche parole, come lo racconteresti?
Emanuele: Descrivere le Lofoten è un’impresa abbastanza ardua perché la situazione meteorologica, sempre instabile a causa dei forti venti, altera pesantemente la conformazione e l’aspetto del territorio. Quando ci sono le nuvole basse è la fantasia a galoppare: non è difficile immaginare i pescatori locali in epoca medioevale di fronte al focolare a raccontarsi storie di gnomi e troll annidati tra le aspre vette, immerse nella nebbia delle quali è impossibile vedere le sommità.
Allo stesso modo non è difficile evocare nella mente navi di vichinghi che lasciano il porto sotto una sottile pioggia per andare a razziare le coste britanniche.
Pagando una modica cifra è possibile anche uscire in mare con le navi dei pescatori per provare per qualche ora l’ebbrezza della pesca del merluzzo. In questo caso vi consiglio di attrezzatevi in modo da resistere a uno sferzante vento gelido!
Il discorso cambia completamente quando il cielo è sereno e a quel punto sono gli occhi a meravigliarsi: spiagge bianchissime e acqua cristallina si stendono ovunque! Solo l’immancabile vento ci ricorda che non siamo alle Hawaii, ma sopra il Circolo Polare Artico.
Le montagne, che svettano dal mare, sembrando le nostre Alpi e le baie lunghe e strette dei laghi di montagna.
Per darvi un’idea di quel che dico, ho scattato due foto nello stesso punto con il bello e il brutto tempo, da Vareid sull’isola di Flakstadøya.
Come potete notare il paesaggio cambia drasticamente con il bello o il brutto tempo.
Oltre a questa varietà bel / brutto tempo, le Lofoten si presentano con diversi vestiti e ogni isola presenta delle peculiarità morfologiche uniche.
Personalmente ho preferito le ultime due (forse più caratteristiche) con le loro cime aspre circondate da baie color zaffiro.
Elisa: Il paesaggio in quest’area è davvero mozzafiato. C’è un percorso particolare che consiglieresti di fare?
Emanuele: Le Lofoten offrono la possibilità di avventurarsi in escursioni su sentieri poco battuti dove andare in cerca di pace e tranquillità.
È molto comune tra i turisti avventurarsi su questi picchi per scattare foto di vedute panoramiche mozzafiato (a questo proposito vi consiglio di cercare le “Lofoten” su Instagram per averne un’idea).
Al fondo delle isole, si giunge ad Å i Lofoten, l’ultimo paese abitato.
La “Å” è anche l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese. Questo è un delizioso paesino di casette rosse dov’è possibile visitare uno dei tanti musei del merluzzo locali, forse il più suggestivo. A quel punto vi sembrerà proprio di essere giunti in capo al mondo, specie se accompagnati dalla pioggia.
Tornando indietro verso la terraferma ci siamo fermati a dormire a Sørvågen, situata a pochi chilometri da Å i Lofoten.
Mi sento di consigliare anche una visita al villaggio di pescatori di Nusfjord sull’isola di Flakstadøya, abbarbicato su uno sperone di roccia in una strettissima baia.
Lì un piccolo museo mostra un filmato impressionante sulla pesca e sulla lavorazione del merluzzo, nonché una storia del villaggio che rende l’idea dell’importanza della pesca per quella comunità.
Elisa: Proprio parlando di merluzzo mi viene subito in mente il cibo. Noi Italiani siamo spesso difficili in materia culinaria quando andiamo all’estero. Hai qualche locale da consigliarci?
Emanuele: Si, in generale abbiamo mangiato molto bene in tutta la Norvegia, ma devo dire che a Sørvågen abbiamo trovato un ristorante, il Maren Anna che ci ha piacevolmente sorpresi. È un locale in legno caratteristico, piatti ottimi e vista sul porto dove è possibile ammirare le imbarcazioni dei pescatori che si cullano dolcemente sull’acqua. Quella sera in particolare pioveva e i rivoli d’acqua alle finestre conferivano un’atmosfera d’altri tempi, quasi da romanzo ottocentesco.
Elisa: Da come parli, si capisce che questo viaggio ti ha veramente entusiasmato. Ci sono dei punti di forza o di debolezza che è giusto conoscere prima di partire?
Emanuele: In generale è stato un viaggio emozionante e che rifarei.
I punti di forza sono la bellezza del posto (come vedere le Hawaii, solo col freddo), l’ampia varietà di attività possibili, (naturalistiche e non), la tranquillità (ad eccezione di Svolvaer dove attraccano costantemente le navi da crociera e i postali diretti a Capo Nord), la fauna ittica molto varia, gli alloggi belli ed economici (segnalo in particolare le Lofoten Rorbuopplevelser sull’isola di Vestvågøy. Una serie di casette rosse moderne, con tutte le comodità e affacciate direttamente sul mare).
I punti di debolezza sono quelli di tutta la Norvegia: ad eccezione degli alloggi, il costo della vita e delle attività è abbastanza caro e per spostarsi ci vuole tempo (i limiti di velocità sono più bassi dei nostri!).
Se però siete amanti della natura selvaggia e dei paesaggi incontaminati, il viaggio vale tutta la spesa, fino all’ultimo centesimo.
Le Lofoten sono un posto in cui tornerò sicuramente!
Nome completo: Isole Lofoten
Quando: Visitabili tutto l'anno
Prezzo: Ingresso gratuito
Dove: Isole Lofoten, Norvegia
5 giorni
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