Home » Kintsugi tea&cakes, l’aroma del Giappone in una tazza di tè | Intervista con Francesca Alessio
Il problema delle persone che amano viaggiare è che lasciano il loro cuore ovunque… e poi non vedono l’ora di partire di nuovo per andare a riprenderselo!
Anonimo
Una parte del mio cuore è rimasto in Giappone, dopo averlo visitato per la prima volta nel 2016. Raggiungere il Paese del Sol Levante non è però proprio una cosa semplice semplice da fare tutti i giorni. Per fortuna ci sono alcuni posti, molto più vicini a noi, che permettono di alleviare questo “Mal di Giappone”, come sono solita definirlo io. Uno dei miei preferiti, il Kintsugi tea&cakes, è una sala da tè in stile giapponese proprio nel cuore di Torino. Nell’intervista itinerante di oggi abbiamo con noi la sua proprietaria, Francesca Alessio che ci racconterà tutti i segreti del suo splendido locale!
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Elisa: Partiamo dall’inizio. Potresti descriverci in poche parole il tuo locale, Kintsugi tea&cakes, che cosa fate e di cosa vi occupate?
Francesca: Kintsugi tea&cakes è una sala da tè – pasticceria che io definisco “fusion”, perché fonde culture e ingredienti diversi.
L’ispirazione predominante è quella orientale, giapponese in particolare, con contaminazioni esotiche e italiane.
Nel nostro locale serviamo principalmente tè in tutte le declinazioni, dalle forme tradizionali a quelle moderne.
La nostra pasticceria è invece sicuramente più moderna che tradizionale. Si basa sull’abbinamento di ingredienti orientali e occidentali, che cerchiamo di unire in un equilibrio tra contrasto e armonia.
Sia per quanto riguarda i tè che la pasticceria cerchiamo sempre materia prima di alta qualità.
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Elisa: Prima hai messo in evidenza che Kintsugi tea&cakes si ispira principalmente allo stile del Sol Levante. Da cosa deriva il tuo amore per la cultura giapponese?
Francesca: Oggi, a distanza di qualche anno, posso dire che è un amore viscerale e inconscio.
Da quando sono piccola senza accorgermene sono sempre stata attratta dalla cultura orientale, spesso passavo ore allo specchio tirandomi gli occhi per farli sembrare a mandorla, adoravo quando i miei genitori mi portavano a mangiare al ristorante cinese. Negli ultimi anni, dopo aver lavorato nella ristorazione fusion giapponese, ho iniziato ad avvicinarmi alla cultura nipponica e ho iniziato a scoprirla, leggendo e informandomi. Ho sempre sentito di appartenergli.
Di recente ho avuto modo di rapportarmi più da vicino con persone di origine giapponese e questo mi ha confermato quanto io sia italiana a metà.
Il nome “Kintsugi” deriva da un’antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con una pasta d’oro o d’argento. In questo modo l’oggetto non perde valore, ma anzi ne acquista ancora di più!
Per leggere questa straordinaria tecnica puoi cliccare su questo link!
Elisa: Da cosa è nata l’idea di creare una sala da tè in stile giapponese a Torino?
Francesca: Sentivo la necessità di creare un progetto solo mio. Negli anni in cui ho lavorato nella ristorazione ho ricoperto il ruolo di cameriera e di pasticciera e il riscontro positivo dei clienti mi ha dato la spinta.
Io e la mia migliore amica, con la quale lavoro e che mi affianca ogni giorno, abbiamo fatto un corso per diventare Tea sommelier e ho pensato di unire due passioni, tè e dolci.
L’Italia non ha una cultura del tè radicata come in Oriente, anche se di recente è un trend in espansione. Ho pensato fosse una bella sfida.
Elisa: Una sfida bella e interessante, oserei aggiungere! Dopo che è nata quest’idea, come si è sviluppato il progetto? Quali sono gli ostacoli o i momenti di grande soddisfazione che avete incontrato lungo il percorso?
Francesca: Se dovessi raccontare gli ostacoli e le difficoltà potrei scrivere un libro. Diciamo che ho dovuto imparare una grande lezione: niente è semplice, niente si ottiene subito.
Bisogna avere tantissima pazienza e tenacia.
Ci sono voluti due anni per trovare una location. In questo arco di tempo ho continuato a crederci e a creare mentalmente il progetto in ogni minimo dettaglio.
La burocrazia sicuramente è la parte più stressante, la paura di fallire è la compagna più fedele. Ma sono stata sempre affiancata e sostenuta dalla mia famiglia, dalla mia migliore amica e dal mio team, che ha sempre lavorato alla grande.
Quando finalmente abbiamo aperto ho sentito subito una grande curiosità da parte della gente e sicuramente la paura è diminuita, nonostante le tante responsabilità. Vedere i clienti felici è la soddisfazione più grande. A distanza di un anno dall’apertura sapere che abbiamo tanti clienti affezionati a noi e a ciò che facciamo mi riempie il cuore.
Elisa: Si, da cliente posso confermarti che si percepisce tutto l’amore e la passione che tu e il tuo team mettete in questo progetto. Oltre a sentire questa passione si… gusta anche, grazie alla (spettacolare) pasticceria e all’ampia varietà di tè di cui disponete. In merito a quest’ultimo aspetto so che ne avete davvero molti…
Francesca: Offriamo tutte le varietà di tè conosciute, che si differenziano per il processo di lavorazione: non tutti sanno che il tè proviene sempre dalla stessa pianta, la Camelia Sinensis.
A seconda di come vengono lavorate le foglie si ottiene tè verde, tè rosso/nero, tè giallo, tè bianco, tè oolong/semi-ossidato, tè nero/fermentato.
Noi ne abbiamo di ogni tipo, provenienti da luoghi differenti, anche se quelli che amiamo maggiormente sono i tè giapponesi e i tè cinesi.
Il nome “Kintsugi” deriva da un’antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con una pasta d’oro o d’argento. In questo modo l’oggetto non perde valore, ma anzi ne acquista ancora di più!
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Elisa: Di tutti qual è il tuo preferito e che consiglieresti?
Francesca: Difficile sceglierne uno.
Sicuramente uno dei miei preferiti è il tè verde Matcha: è un tè unico nel suo genere, o lo ami o lo odi. A differenza degli altri, viene ottenuto dalla macinazione delle foglie, dalla quale si ottiene una polvere verde finissima che si miscela con l’acqua.
Amo questo tè per tanti motivi. Si può utilizzare per preparare una variante green del cappuccino, si può utilizzare per aromatizzare i dolci (e non solo).
Ha una tradizione straordinaria, in Giappone si utilizza per fare la cha no yu (cerimonia del tè).
Contiene un altissimo numero di antiossidanti e sostanze benefiche. Ma bisogna fare attenzione alla qualità, nel caso del Matcha la differenza si sente tantissimo.
Elisa: A mio parere (e da vera golosa) uno dei vostri punti di forza sono i vostri dolci! Eleganti e molto curati sono veramente buonissimi! Puoi svelarci qualche loro segreto?
Francesca: Credo che il punto di forza, o comunque quello che ci caratterizza, è il fatto di non avere regole, o meglio non indottrinate.
Sono un’autodidatta, questo non significa che non abbia studiato, ma l’ho fatto autonomamente, seguendo sempre le mie idee.
Non avere schemi e preconcetti aiuta a sviluppare la creatività. Non ci sono cose che non si possano provare a prescindere, non esistono abbinamenti di sapori da escludere solo perché lo ha detto qualcun’altro.
Ho insegnato a due ragazzi, anche loro senza esperienze precedenti, a fare i dolci e ora loro si occupano della produzione mentre io continuo a fornire le idee.
La qualità delle materie prime è l’elemento base da cui partire. Per creare i dolci mi baso poi su un solo principio: contrasto tra sapori e consistenze diverse, che devono portare ad un equilibrio finale.
Per il resto cerco di lasciare libera la mente di creare abbinamenti sempre nuovi.
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Elisa: Recentemente so che sei stata in Giappone per un progetto molto interessante. Puoi raccontarci qualcosa in merito?
Francesca: Sono stata in Giappone grazie all’invito che abbiamo ricevuto dalla Camera di Commercio di Osaka, che ha organizzato degli incontri conoscitivi tra aziende giapponesi ed europee. Il merito è anche della mia amica Kayo Hoshino, una donna straordinaria che abbiamo conosciuto un po’ per caso e con la quale è nata una grande amicizia e collaborazione. Ha pubblicato spesso sulle sue pagine social le foto dei momenti passati da noi e siamo stati visti dalle persone giuste.
E’ stato un viaggio davvero incredibile. Il Coronavirus stava per dilagare in tutto il mondo, ma non era ancora fuori controllo, esclusa la Cina. Sul momento non me ne sono resa conto del tutto, ma oggi so che stavo visitando uno dei Paesi più affascinanti del mondo in una condizione unica: i siti di maggiore interesse, solitamente invasi dai turisti erano semi vuoti.
La gente del posto non vedeva un Giappone cosi da vent’anni. Per me è stato un regalo del destino, ho vissuto tutto in un’atmosfera più magica che mai, accompagnata da Kayo, che mi ha fatto scoprire luoghi pazzeschi. Poi il prezzo da pagare è stato caro, quando sono tornata ho dimenticato la bellezza vissuta perchè è iniziato il lockdown e la chiusura del locale.
Ma è un viaggio che porto nel cuore e da cui ho imparato tanto, sia lavorativamente che personalmente. Ogni parola mi sembra riduttiva, il Giappone è davvero uno di quei posti in cui bisogna andare almeno una volta nella vita!
Elisa: Quali sono i vostri progetti futuri? Avete delle nuove attività che state portando avanti in questi giorni?
Francesca: Ovviamente qualche mese fa avrei risposto diversamente, ma adesso è cambiato tutto. Il Coronavirus ha colpito tutti, chi più e chi meno. La nostra categoria sta soffrendo moltissimo e rialzarsi sarà difficile.
Adesso come adesso il mio progetto più grande è quello di far sopravvivere l’attività, attraversare la tempesta, e uscirne ancora in piedi. Tornare alla normalità è il sogno più grande. Da quel momento in poi si potrà pensare al futuro.
Elisa: Te lo auguro anch’io di cuore, perché tu e il tuo team siete riusciti a creare un qualcosa di unico e straordinario che merita davvero di continuare a crescere e continuare a… viziare tutti i golosi amanti del Giappone!
Sono Elisa, ho 33 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Kintsugi tea&cakes
Quando: - Lunedì e martedì: 12.30 - 19.30
- Giovedì e venerdì: 12.30 - 23.00
- Sabato e domenica: 10.00 - 19.30
- Mercoledì: chiuso
Dove: Via Monte di Pietà, 17C, 10122 Torino - Italia
Come arrivare: Dalla stazione del treno e metro, scendere alla fermata di Porta Nuova e continuare a piedi per 15 min. fino in via Monte di Pietà 17C.
Sito web: Pagina Facebook di Kintsugi tea&cakes
All’interno di questo post sono presenti dei link di affiliazione. Questo significa che se deciderete di effettuare una prenotazione o fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro a ogni articolo pubblicato. Grazie ♥
Nome completo: Kintsugi tea&cakes
Quando: – Lunedì e martedì: 12.30 – 19.30
– Giovedì e venerdì: 12.30 – 23.00
– Sabato e domenica: 10.00 – 19.30
– Mercoledì: chiuso
Dove: Via Monte di Pietà, 17C, 10122 Torino – Italia
Come arrivare: Dalla stazione del treno e metro, scendere alla fermata di Porta Nuova e continuare a piedi per 15 min. fino in via Monte di Pietà 17C.
Sito web: Pagina Facebook di Kintsugi tea&cakes
Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
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