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Home » La casa di Leopardi, dove nacque e visse fanciullo il grande poeta
Questa volta, nel mio peregrinare in giro per le Marche, ho visitato l’abitazione di uno degli scrittori più famosi d’Italia: la casa di Giacomo Leopardi!
Varcando la soglia, si può ancora respirare l’atmosfera che lo scrittore visse durante l’infanzia e una parte dell’adolescenza.
Le sue stanze sono impregnate dalla sua anima.
In questo post vieni con me alla scoperta della bellissima biblioteca, delle stanze accessibili al pubblico (una parte è tutt’ora in parte abitata dai suoi eredi), dei giardini e del museo dedicato alla vita e alle opere dello scrittore.
Non perderti nulla e leggi tutto fino alla fine! In fondo all’articolo infatti ho voluto inserire una serie di informazioni che potrebbero tornarti utili nell’organizzazione della tua visita alla casa di Leopardi.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Il mio percorso di visita inizia proprio dal cuore pulsante di questa casa: la biblioteca Leopardi.
Ho sempre sognato di avere in casa mia alcune stanze come queste (al momento però continua a rimanere ancora un sogno!)
La biblioteca è divisa in quattro sale ed è composta da oltre 20.000 libri. Di questi Giacomo ne lesse ben 6.000!
Una cifra esorbitante considerando il fatto che lasciò la casa paterna quando era ancora molto giovane e quindi il numero di anni che ebbe modo di passare lì fu abbastanza ridotto.
Leopardi era dotato di un’eccezionale memoria fotografica, che gli permetteva di leggere tonnellate di testi molto velocemente, assorbendo il maggior numero di informazioni possibili.
Per papà Leopardi, la cultura e la conoscenza erano due aspetti fondamentali. A differenza di molti nobili dell’epoca, spinse i figli affinché studiassero quotidianamente.
La biblioteca si apre nella sala dei libri dedicati alle opere religiose. All’epoca infatti Recanati era parte dello Stato del Vaticano e la famiglia di Leopardi era profondamente credente. Entrando nella prima sala verrai accolto da scaffali pieni zeppi di libri, divisi per categoria, tutti di argomento religioso.
Tra questi ce n’è uno anche molto particolare: è l’unico a essere chiuso con una grata e può essere aperto solo con una chiave. È lo scaffale dei libri proibiti!
Ebbene sì: papà Leopardi era estremamente religioso, ma era anche convinto che i figli dovessero conoscere tutto, compresi gli argomenti che erano stati messi al bando dalla Chiesa!
Paradossalmente anche un libro di Giacomo Leopardi, le “Operette morali”, alcuni anni dopo, verrà inserito all’interno in questo temibile elenco!
Fra gli scaffali di questa straordinaria biblioteca si trova anche una Bibbia tradotta in cinque lingue: italiano, latino, greco, aramaico e arabo. Fai molta attenzione a questa collezione!
Infatti grazie al suo utilizzo, Leopardi imparerà da autodidatta il greco, traducendo i testi partendo dal latino. Questa Bibbia diventò per Leopardi la sua personale Stele di Rosetta.
Per chiunque imparare il greco è sempre molto difficile, figuriamoci studiarlo da autodidatta!
Leopardi oltre a essere un genio nella lettura fotografica, era anche un vero e proprio genio nello studio.
Pensa che quando aveva 12 anni, il suo precettore venne licenziato dal padre con la motivazione riportata all’interno di una lettera indirizzata a un amico, che “(l’insegnante) ormai non aveva più niente da insegnare a mio figlio”. Leopardi, leggendo tutti quei libri presenti nella biblioteca paterna era diventato lui stesso insegnante del precettore!
Niente male vero?!
All’interno della biblioteca e infine è presente un documento a cui bisogna porre molta attenzione. Si tratta di un vero e proprio test che il papà Leopardi era solito sottoporre ai figli.
Per i ragazzi era un vero e proprio gioco, una sorta di quiz. Per il padre invece questo era un modo per capire quanto avevano appreso e imparato.
Nell’intestazione di questo particolare test è riportata la dicitura “Dai nove anni in giù”.
In realtà ancora oggi molti studenti all’ultimo anno di liceo non sono in grado di rispondere ad alcune di queste domande!
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Le trovi tutte raccolte in questo meraviglioso libro, a un prezzo veramente eccezionale!
Dopo aver visitato la biblioteca, potete spostarvi nelle sale superiori. Oggi gran parte della casa è ancora abitata degli eredi e quindi non accessibile al pubblico.
Si può invece ammirare la sua camera da letto con lo scrittoio su cui realizzò le sue prime opere.
Poco prima si trova anche il salotto e la stanza del fratello Carlo.
Estremamente curati sono anche i giardini interni, ricchi di fiori e piante.
Scendendo lungo le scale, si raggiunge la parte del museo.
Molto interessante è il museo Leopardi, realizzato nella parte inferiore del palazzo.
Semplice, lineare e molto ben organizzato, il museo fa un excursus storico della vita dello scrittore e mostra alcuni cimeli di famiglia.
Qui si può ammirare il passaporto che Leopardi si fece fare per riuscire ad andare via da Recanati.
Ebbene sì, perché all’epoca per muoversi all’interno del territorio italiano era necessario avere un vero e proprio passaporto.
Superati gli anni dell’infanzia, Leopardi iniziò a sentire molto stretto l’ambiente di Recanati.
Voleva andare via da casa, ma il padre (come spesso accade in questi casi) non era d’accordo con questa scelta.
Leopardi tentò quindi di scappare, acquistando di nascosto un passaporto falso, ma il padre lo intercettò prima che il figlio potesse ottenerlo. Inutile dire che andò su tutte le furie! Dopo numerosi litigi, Giacomo ebbe la possibilità di trasferirsi a Roma raggiungendo una cugina che qualche tempo prima era stata in visita presso di loro.
La capitale tuttavia era molto diversa da quello che si era aspettato. Nelle sue opere, Leopardi la descrive come una città degradata, piena di persone viziose e senza morale.
In seguito si sposterà a Napoli e Firenze e sarà proprio nella città Partenopea che Leopardi incontrerà uno dei suoi amici più sinceri e fidati: Ranieri.
Sebbene i due avessero caratteri completamente diversi, Ranieri riconoscerà il talento e il genio di Leopardi e lo aiuterà a comporre alcune delle opere più famose.
Alla morte dello scrittore, avvenuta a solo 38 anni, il padre chiederà a Ranieri tutti i beni lasciati dal figlio, ma l’amico, per proteggere le sue opere, non gli restituirà proprio gli ultimi scritti del figlio.
La casa di Leopardi si trova a Recanati, nelle Marche.
È molto facile da trovare in quanto si affaccia sulla piazza centrale del paese vicino alla chiesa di San Pietro.
Per poter raggiungere la casa di Leopardi potete percorrere l’autostrada A14, uscendo in direzione Loreto/Porto Recanati.
La casa e il museo Leopardi sono aperti tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30.
Ti consiglio di fare la visita guidata alle biblioteche. Il biglietto costa un po’ di più, ma ne vale sicuramente la pena.
L’edizione integrale de “I canti” in un’unica raccolta!
L’anima di Leopardi si respira ancora perfettamente lungo le vie e le strade di Recanati. Passeggiando per il centro storico, ho visto bellissime composizioni con stralci di poesie appese sui muri delle case.
Dalla piazza su cui si affaccia la casa di Leopardi, si può ammirare un edificio rosso, oggi sede della biglietteria. Un tempo queste erano le scuderie della famiglia e qui ogni giorno vedeva la figlia del cocchiere, Teresa Fattorini, morta improvvisamente di tisi quando era ancora molto giovane. Giacomo rimase profondamente turbato da questa perdita e a lei dedicherà la poesia “A Silvia”.
“Il sabato del villaggio” invece è ambientato proprio nella stessa piazza su cui si affaccia la casa di Leopardi e la Chiesa dedicata a San Pietro.
Dopo aver effettuato la visita alla casa, e aver visitato il centro storico della città, concediti qualche ora per passeggiare sulle colline circostanti. Se fai attenzione da lì avrai la possibilità di vedere direttamente il mare!
Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Casa di Leopardi
Quando: Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30
Prezzo:
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