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Home » La piccola Provenza piemontese: la lavanda di Sale San Giovanni
Questa volta ho deciso di lasciare la città e immergermi nei campi di lavanda. No, non sono in Provenza, ma a Sale San Giovanni, un piccolo paese delle Langhe in provincia di Cuneo.
Questo comune con poco più di 150 abitanti e stato ribattezzato “La Piccola Provenza” per le distese di lavanda che si possono ammirare lungo le sue colline.
Come si suol dire, il vino buono sta nella botte piccola!
In questo post voglio raccontarti il mio viaggio fra la lavanda e le altre piante officinali, il borgo di Sale San Giovanni, l’Arboreto Prandi e la fiera che si tiene a fine giugno “Non solo erbe”. (Purtroppo a causa del Covid-19, quest’anno la sagra è stata annullata).
Nell’articolo troverai anche una serie di spunti e consigli utili per organizzare al meglio la tua visita.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Sale San Giovanni è un piccolo borgo arroccato tra le colline dell’Alta Langa, in provincia di Cuneo.
La sua struttura conserva ancora il fascino della sua storia e del suo antico splendore.
Oggi qui vi vivono poco più di 150 persone (171 per l’esattezza), ma l’esiguo numero di abitanti non gli ha impedito di farsi conoscere in Italia e nel resto del mondo.
Le sue colline infatti sono state trasformate in un vero e proprio distretto dove si coltivano lavanda e altre piante officinali, come la melissa, la camomilla e la salvia.
Fra queste vi è anche l’Enkir, uno dei più antichi cereali addomesticati dall’uomo.
Un tempo questa era una delle zone più povere delle Langhe, proprio a causa del suo terreno arido e secco, che impediva di fatto lo sviluppo delle tradizionali coltivazioni.
Gli abitanti di Sale San Giovanni però non si sono arresi!
Hanno cercato di trasformare questo limite in un vantaggio, utilizzando quel terreno brullo, che così poco si prestava ad alte coltivazioni, per piantare arbusti che non richiedessero grandi fonti d’acqua.
La fama di Sale San Giovanni è stata tale che, con il passare del tempo è diventato un vero e proprio punto di eccellenza nel settore officinale ed erboristico.
La lavanda di Sale San Giovanni potrei descriverla come immense distese di campi blu-violetto che si illuminano sotto ai tuoi occhi!
I campi sembrano tavolozze di colori realizzati da pittori Impressionisti che cambiano in base alle stagioni.
Una delle cose che mi ha colpita di più è il terreno: arido e talmente bruciato dal sole da avere delle crepe che lo attraversano.
La lavanda è disposta in lunghe file ordinate e spesso, al fondo del campo, si possono vedere numerose arnie colorate dove le api producono il loro miele.
Sebbene la lavanda sia la protagonista principale di Sale San Giovanni in realtà non è l’unica. Disseminati qua e là sono presenti campi di camomilla, melissa e altre erbe officinali.
Non è infatti raro vedere un campo di salvia e poi, girandosi dall’altra parte, trovare una coltivazione di lavanda.
Sparpagliati qua e là sono poi presenti campi che ospitano le nuove piantine verde-argento che nel corso dei prossimi anni produrranno nuovi fiori.
L’Italia è ricca di tantissimi borghi e questo libro raccoglie i più belli!
Il periodo di fioritura della lavanda va da giugno ad agosto, ma il massimo splendore può variare, di anno in anno.
Il motivo principale è legato proprio dalle condizioni meteorologiche che possono essere più o meno favorevoli.
Quest’anno il periodo di massima fioritura si avrà fra il 20 giugno e il 5 luglio. Dopo si procederà al taglio della lavanda.
Per tutti coloro che amano questo splendido fiore sono stati ideati quattro percorsi, di difficoltà differente, che possono essere fatti da chiunque (anche dai pigroni come me!).
Tutti i percorsi partono e arrivano alla chiesa di Pieve San Giovanni e sono chiaramente indicati mediante frecce e cartelli.
Questa volta io, mio marito e la mia bassottina abbiamo deciso di intraprendere il percorso più difficile, quello arancione. O meglio, io ho avuto la brillante idea e loro (rassegnati!) mi hanno seguita! Naturalmente me ne sono pentita poco dopo perché il cammino era veramente impegnativo!
Ma vediamo più in dettaglio ciascun percorso.
Lungo circa 7,5 km, è il percorso Agripanoramico.
Ci vogliono circa 2 ore per fare tutto il giro, ma il livello di difficoltà è molto semplice. Tutto il cammino si dirama su una strada comunale asfaltata.
Seguendo il percorso verde avrai la possibilità di vedere i campi di lavanda e di erbe officinali più grandi e importanti.
Qui si inizia a fare sul serio: 9,8 km di percorso che si sviluppa ad anello sia su strade sterrate che su strade asfaltate.
Per poterlo completare ci vogliono circa 3 ore ed è piuttosto impegnativo.
Rispetto al percorso verde, avrai la possibilità di vedere più campi di lavanda e diverse frazioni di Sale San Giovanni.
Percorso modello extreme! 8,8 km fra boschi e sentieri. La maggior parte del percorso si svolge lungo vie sterrate. Solo una piccola parte su strada asfaltata (noi naturalmente non volevamo farci mancare niente!)
Oltre ai campi di lavanda e di piante officinali, attraverso questo percorso è anche possibile raggiungere l’Arboreto Prandi, un luogo di particolare valenza scientifica e di cui parlerò nei prossimi capitoli.
Il percorso marrone è un po’ particolare perché a differenza degli altri non forma un anello e il suo obiettivo è quello di raggiungere l’Arboreto Prandi anziché i campi di lavanda. È lungo poco più di un chilometro e per raggiungere la Cascina ci vuole circa mezz’ora.
Per poter vivere al meglio la tua visita, ho pensato di riportarti qui di seguito una serie di consigli che potrebbero tornarti utili e ho vissuto in base alla mia esperienza.
Raggiungibile seguendo il Percorso Arancione o Marrone, si arriva all’Arboreto Prandi.
La cascina si trova nella Località Schioda ed è stata realizzata da Carlo Prandi, per poter valorizzare la biodiversità tipica di queste zone.
È un vero luogo di pace completamente immerso nella natura.
Prandi creò un arboreto che era davvero unico per l’epoca! Impiantò esemplari di alberi mai visti prima, come l’Araucaria, il Cedro rosso del Giappone, il Peccio del Colorado, il Bambù, il Cedro dell’Atlante, la Palma nana, il Gelso della Cina, l’Acero campestre, la Sequoia gigante, il Faggio Pendulo, il Ginkgoo Biloba e il maestoso Faggio rosso diventato poi simbolo dell’arboreto.
Prandi fu in pratica un vero e proprio pioniere in questo settore!
Dopo la morte del suo fondatore, l’Arboreto venne lasciato incustodito per alcuni anni dagli eredi, ma due ragazzi di Sale San Giovanni, Pierluigi Piovano e Romano Vadda, decisero di prendersene cura e farlo tornare agli antichi splendori. Entrambi non riuscirono a vedere il frutto del loro lavoro perché se ne andarono prematuramente.
L’amministrazione comunale decise però di portare avanti quel progetto che loro tanto avevano amato.
Il 26 giugno 2010, l’arboreto riaprì finalmente le sue porte al pubblico!
Ogni anno l’ultimo week-end di giugno a Sale San Giovanni si svolge la fiera “Non solo Erbe”, una sagra dedicata alla lavanda e alle piante officinali.
Durante questi giorni vengono organizzate visite guidate alle coltivazioni, per conoscere ancora più a fondo la lavorazione di queste splendide piante.
Sono poi presenti stand sparpagliati per il borgo che vendono piante officinali, mostre, concerti, e convegni.
Durante la fiera è inoltre possibile assaggiare prodotti realizzati a base di Enkir, uno dei più antichi cereali del mondo e coltivato ancora oggi qui con tecniche di agricoltura biologica.
Ma che cos’è esattamente l’Ekir di cui parlavo nel capitolo precedente?
Si tratta di un cereale povero di glutine, ma molto ricco di proteine. Inoltre, a differenza di altri suoi simili, è estremamente resistente a parassiti e altri patogeni.
Quindi è perfetto per essere coltivato seguendo i metodi biologici.
Ho visto i campi dove viene coltivato l’Ekir e mi ha colpito il fatto che rispetto agli altri cereali fosse molto più piccolino (ma non per questo meno pregiato, naturalmente!)
Oltre a Sale San Giovanni, esistono in Italia altri Paesi molto famosi per la fioritura della lavanda.
Qui ho pensato di riportartene alcuni.
Girovagando per Sale San Giovanni ho avuto la percezione di ritrovarmi in un paese dove è presente un forte senso di solidarietà e comunità fra gli abitanti. Mentre osservavo quel terreno arido e brullo fra i filari di lavanda, ho pensato a tutto lo sforzo che chi vive in queste terre deve aver affrontato per riuscire a sopravvivere.
Sale San Giovanni è l’emblema del duro lavoro, della tenacia, del non lasciarsi abbattere e della volontà di trasformare una situazione di disagio in un’opportunità.
Ammiro tantissimo questo tipo di atteggiamento e mentalità perché sono i valori in cui credo molto anch’io!
Questo percorso da fare immersi nei campi di lavanda è perfetto per chi vuole godersi una giornata di pace e relax immerso nella natura.
Un modo per ammirare i campi di lavanda rimanendo in Italia!
Hai visitato i campi di lavanda di Sale San Giovanni o conosci altre zone del nostro Paese dove viene coltivata la lavanda?!
Lasciami un commento qui di seguito!
Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Sale San Giovanni
Quando: La lavanda è visibile da maggio a luglio
Prezzo: Ingresso gratuito
Dove: Sale San Giovanni (CN) - Italia
Sito web: www.comune.salesangiovanni.cn.it
Giorni necessari: 1 giorno
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