Questa volta voglio parlarvi di un libro incredibile, dove il viaggio, l’avventura e la curiosità dell’ignoto sono portati ai massimi livelli.
È un libro imperdibile per tutti gli amanti della montagna e delle esplorazioni.
Non capita tutti i giorni infatti di poter leggere un’avventura come quella vissuta realmente da Robert Peroni, l’autore di “Dove il vento grida più forte. La mia seconda vita con il popolo dei ghiacci”!
La prima volta che ho sentito parlare di lui è stato grazie ad un’intervista su Radio Deejay.
Era venuto in Italia per presentare questo libro, pubblicato qualche settimana prima.
Dell’intervento ricordo che ero subito rimasta colpita dalla sua vita.
Nato nel Renon in Alto Adige, dopo gli studi in medicina e psicologia, si dedicò alla carriera di alpinista ed entrò a far parte del “Team Sector No Limits”. (Ebbene sì non è solo uno slogan, ma un vero e proprio gruppo impegnato in avventure estreme, al limite della sopravvivenza!).
Verso i quarant’anni si trovò ad affrontare un periodo estremamente difficile. Dopo aver viaggiato da una parte all’altra del mondo, in luoghi bellissimi, ma inaccessibili alla maggior parte delle persone, si trovava ora ad essere insoddisfatto per quello che aveva, stufo di dover lottare con sponsor interessati solo a battere nuovi record.
In quello stesso periodo, era stato invitato ad effettuare una nuova spedizione in una zona quasi del tutto incontaminata e inesplorata: la Groenlandia.
Accettò quel nuovo incarico con poco entusiasmo, senza troppa convinzione, ma sarà proprio quel progetto a cambiargli per sempre la vita!
Arrivato in Groenlandia incontrò il popolo degli Inuit (o, come li conosciamo più comunemente noi, gli Eschimesi), una civiltà che era stata per moltissimi decenni praticamente incontaminata e ora si trovava ad affrontare i pericoli delle nuove colonizzazioni da parte degli europei.
Qui, dopo aver realizzato diverse spedizioni private e scientifiche, decise di fermarsi e fondare la Casa Rossa, un albergo per tutti i turisti che arrivano in Groenlandia e vogliono visitare questa terra incredibile.
Il suo primo libro, “Dove il vento grida più forte. La mia seconda vita con il popolo dei ghiacci”, è costituito da una serie di brani in cui racconta le sue avventure con gli Inuit.
Passando da un racconto all’altro, Peroni ti descrive, con un linguaggio semplice e scorrevole, le condizioni di vita, quasi al limite dell’estremo, che questa popolazione si trova ogni giorno ad affrontare. Dal clima difficile (in estate la temperatura si aggira intorno ai 9 gradi sotto lo zero!) al problema delle ore di luce (nella bella stagione sono presenti 3 o 4 ore di chiaro, mentre in inverno si riducono fino ad arrivare a venti minuti!).
Sono sicura che tutte quelle ore di buio non riuscirei mai a sopportarle. Nemmeno in piena estate!
Oltre alle condizioni climatiche, gli Inuit si trovano ad affrontare anche altre difficoltà. In primis la possibilità di reperire cibo.
La popolazione, costituita da cacciatori seminomadi, ha come elemento alla base della propria dieta alimentare la foca, ma non è sempre possibile procurarsi dei pasti regolari e continui.
Per nove mesi all’anno questa zona è completamente isolata a causa della neve e del ghiaccio, del buio e delle difficili condizioni meteo.
Negli ultimi anni, gli Inuit hanno dovuto fare i conti anche con gli Europei e i popoli occidentali. Le nuove normative in termini di ambiente, hanno imposto dei cambiamenti al loro stile di vita.
Gli è stato chiesto di ridurre e in alcuni casi abbandonare la loro principale fonte di sostentamento (la caccia), in cambio di un sussidio mensile e una casa in mattoni. Questo ha comportato un aumento del tasso di alcolisti e suicidi, nonché la distruzione di una parte della loro identità.
Uno degli aspetti che ho trovato più interessanti del libro, è infatti legato alla cultura di questo popolo. Una cultura dove non esistono alcune parole come ad esempio “casa” o “futuro”, perché sono nomadi ed è difficile fare programmi quando il tempo cambia in continuazione. Quindi fare progetti a medio o lungo termine è praticamente impossibile.
In compenso ci sono ben 53 parole per dire “neve”.
Non esiste un concetto di “mio” o “tuo”, in quanto tutto è così aleatorio e in continuo mutamento da non poter esistere un concetto di possesso.
Parla di un popolo pacifista, che vive con un continuo rispetto nei confronti degli altri esseri viventi, ma si trova a dover lottare con un mondo sempre più globalizzato e dove, purtroppo, non c’è spazio per loro.
Questo libro è una testimonianza diretta di un popolo coraggioso che “combatte” in modo silenzioso e pacifico una guerra contro il tempo e contro il resto del mondo.
Robert Peroni ha saputo descrivere con dolcezza questo angolo di terra così difficile in cui vivere, ma a cui la popolazione degli Inuit è estremamente legata.
È un implicito invito a visitare questo “Paradiso freddo” e a conoscere la cultura di un popolo prima che scompaia definitivamente.
Titolo: Dove il vento grida più forte. La mia seconda vita con il popolo dei ghiacci
Autore: Robert Peroni
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di edizione: 2013
Lingua: italiano
Pagine: 210
Disponibile in e-book: Sì
EAN: 9788868362140
Prezzo: € 16,90 versione cartacea