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Home » Le ricette della signora Tokue di Durian Sukegawa
Da poco ho terminato di leggere un bellissimo libro. È uno di quei libri che ti cattura per la sua semplicità.
Il titolo?! “Le ricette della signora Tokue” di Durian Sukegawa.
La prima volta che ne avevo sentito parlare era stato durante il mio viaggio in Giappone. Un amico mi aveva raccontato che aveva visto il film e ne era rimasto affascinato.
Come spesso accade in questi casi, aveva deciso di iniziare a leggere anche il libro, che aveva trovato irresistibile, al pari del film.
Contagiata dal suo entusiasmo, avevo memorizzato quel titolo e mi ero ripromessa di leggerlo al mio ritorno, ma il tempo è passato e il libro è rimasto appeso nella memoria.
Poi, un paio di settimane fa, ho visto per caso la locandina del film e ho deciso di andarlo a cercare. Ora è giunto il momento di raccontarti la sua storia.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
“Le ricette della signora Tokue” è un inno all’amicizia fra Sentarō, un ragazzo che lavora all’interno di una pasticceria specializzata nella produzione di doroyaki, i tipici dolcetti giapponesi composti da due dischi di pan di Spagna farciti, Tokue, un’anziana signora con un passato oscuro e inconfessabile, e Wakana, una ragazzina che frequenta le scuole superiori.
Una mattina la signora Tokue si reca presso il negozio di Sentarō e gli chiede di essere assunta. Lei stessa propone uno stipendio bassissimo. Potrà aiutarlo nella produzione di An, la marmellata di fagioli rossi che compone il ripieno dei doroyaki.
Sentarō nota però un particolare dell’anziana signora: le sue mani deformi e leggermente raggrinzite. Perplesso e leggermente disgustato, decide di rifiutare l’offerta seppur molto conveniente.
Il giorno successivo Tokue si ripresenta nuovamente alla bottega di Sentarō offrendogli il suo lavoro per un prezzo ancora più basso rispetto alla proposta del giorno precedente.
Sentarō, perplesso e divertito per questa ridicola richiesta, decide di accettare: come avrebbe fatto quella donna mingherlina e con le mani così deformi a sollevare la pentola di An tanto pesante e sopportare ogni giorno le dure ore di lavoro per preparare la marmellata di fagioli rossi?
Convinto che presto l’anziana signora si sarebbe stufata e avrebbe lasciato il nuovo ruolo, decide di assumerla.
Tuttavia, la signora Tokue si rivela una sorpresa: ogni giorno si presenta nel negozio al mattino presto per preparare la sua speciale marmellata, una vera prelibatezza.
Il successo non tarda ad arrivare! I suoi dolci sono buonissimi e attirano nuovi clienti. Fra questi è presente anche Wakana, una studentessa che frequenta il piccolo negozio insieme alle sue compagne di classe.
Nel giro di poco tempo i risultati della piccola pasticceria crescono enormemente. Sentarō è stupefatto e sorpreso. Allo stesso tempo è contento di riuscire ad accorciare i tempi di restituzione del debito e liberarsi di quel locale, in realtà così scomodo e fastidioso.
Nonostante gli ottimi risultati, Sentarō tuttavia non riesce ancora a spiegarsi le mani deformi di Tokue, e il suo grande segreto. Questo dubbio continua a logorarlo dentro. Deve scoprire di cosa si tratta…
Non voglio raccontarti altro perché altrimenti ti svelerei il finale, ma se ti interessa sapere come continua la storia scoprilo acquistando direttamente qui il libro “Le ricette della signora Tokue“
Ho scelto di includere questo libro tra quelli consigliati perché pur non parlando direttamente e specificamente di viaggi, affronta comunque diversi temi legati al Giappone e in particolare alla sua cultura. È quindi un libro che richiama diversi temi cari a chi, come me, ama il Paese del Sol Levante, e allo stesso tempo può dare una realistica prospettiva della mentalità e della cultura giapponese per chi vuole conoscere meglio questo meraviglioso posto.
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Purtroppo Tokue, il suo segreto e la sua storia descrivono un brutto e triste momento della storia del Giappone, dove la paura e la mancanza di conoscenze in uno specifico ambito hanno influenzato e distrutto la vita di migliaia e migliaia di persone.
Un periodo drammatico che ha toccato persone innocenti, prive di colpa.
“Le ricette della Signora Tokue” descrive un mondo parallelo, fuori e isolato dal resto del mondo.
È un Giappone dentro il Giappone. Con le sue regole e le sue norme, valide però solo all’interno di un’area ben circoscritta.
Il libro descrive anche la difficoltà (e di fatto l’impossibilità) delle persone segregate in queste zone di riuscire a tornare ad avere una vita normale, anche dopo che le leggi e le barriere sono cadute.
Vuoi leggere il libro “Le ricette della signora Tokue” e conoscere il suo oscuro mistero?!
Lo puoi trovare qui a fianco!
Decisamente più allegra è invece la parte legata alla cucina giapponese, espressa attraverso i famosi doroyaki, dolcetti di pan di spagna farciti con la marmellata di fagioli rossi azuki, detta anche An. È uno dei dolci tipici del Giappone, insieme ai mochi e ai yatsuhashi.
Le sue origini sono antichissime e il suo nome deriva dalla parola “gong”, il famoso strumento musicale.
Secondo una leggenda un samurai di nome Benkei dimenticò il suo gong a casa di un contadino presso il quale aveva soggiornato, e che questi lo usò per preparare il primo dorayaki, da cui, appunto, deriva il nome.
L’altra componente essenziale del libro è la marmellata di fagioli rossi azuki.
Qui traspare infatti tutto l’amore e l’attenzione che la signora Tokue prova nel preparare la sua imbattibile confettura di an.
Una ricetta il cui successo è legato alla pazienza e soprattutto alla capacità di saper ascoltare.
Durante il mio viaggio in Giappone ricordo che una delle cose che mi aveva stupita di più era proprio la grandissima cura che c’è nella preparazione dei piatti. Ovunque si possono ammirare vere e proprie opere realizzate con carne, frutta, pesce e verdura. Simpatici piatti che assumono le forme di animaletti o altri personaggi.
Sono talmente belli che a volte è un peccato mangiarli!
Leggendo tra le pagine del libro emerge un aspetto molto particolare legato alla cultura e la mentalità giapponese. Si tratta della paura e dell’incapacità di comunicare i propri sentimenti o emozioni.
Spesso infatti è considerato negativo trasmettere le proprie opinioni o idee. Contraddire i superiori non è una pratica ammessa, anche se le motivazioni alla base possono avere un chiaro fondamento.
Nel libro traspare anche la difficoltà dei protagonisti nel cercare di superare pregiudizi e stereotipi legati al passato, ma comunque purtroppo ancora attuali e presenti.
Emerge anche un altro aspetto che ho sempre trovato affascinante nel Giappone: l’attenzione verso il particolare e le cose semplici.
Mi ha sempre colpita la capacità da parte il popolo giapponese di saper osservare anche i piccoli dettagli che compongono la vita di tutti giorni, ad esempio la fioritura dei ciliegi. Aspetti a cui noi siamo talmente abituati che spesso diamo (erroneamente) per scontato.
Questo approccio alla vita lo trovo semplicemente bellissimo. Mi ricorda il modo di fare che ha un bambino. Dove tutto è nuovo ed è tutta una scoperta.
Semplicemente meraviglioso!
Il libro “Le ricette della signora Tokue” è un autentico inno all’amicizia e alla natura. È la storia di tre persone completamente opposte fra loro, ma riescono a superare le loro differenze per andare incontro l’un l’altro. Mette in luce con semplicità e senza giudicare, vizi e virtù delle persone, le loro paure, le loro speranze e i loro sogni.
Ognuno ha un segreto. A volte troppo difficile da poter confessare o troppo pesante da poter sopportare.
Spesso, come accade nella vita di tutti i giorni, la difficoltà più grande sta proprio nell’incapacità di non saper dire cosa si prova, di non riuscire a trasmettere all’altro i propri pensieri e i propri sentimenti.
Sta nella paura di non riuscire ad affrontare e superare le proprie paure. Una situazione che ci paralizza e ci rende incapaci di agire.
Leggendo le pagine di questo libro, ho avuto l’impressione che fosse un’esortazione ad aprirsi verso il mondo esterno e verso le altre persone, prima che sia troppo tardi.
Anche tu leggendo questo romanzo hai avuto la stessa impressione?!
“Le ricette della signora Tokue” ha ispirato anche la nascita di un film.
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E ora veniamo a qualche informazione più pratica. Se questa recensione ha saputo incuriosirti, puoi acquistare il libro “Le ricette della signora Tokue”, edito da Einaudi, in tutte le librerie, ma anche su Amazon, IBS, e Il Libraccio.
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Il libro è disponibile sia in versione e-book che cartacea.
Durian Sukegawa, autore del libro “Le ricette della signora Tokue”, è nato a Tokyo nel 1962.
Poeta, scrittore e clown, ha una laurea in Filosofia Orientale e una in Pasticceria, conseguita all’Università della Pasticceria del Giappone.
È il direttore del Japan P.E.N. Club and Head, ha lavorato nel mondo della tv e dello spettacolo.
Di particolare successo, per il suo stile anticonvenzionale, è stato il programma radiofonico condotto fra il 1995 e il 2000 tenuto in tarda serata in cui gli ascoltatori, soprattutto giovanissimi potevano telefonare e raccontare i loro problemi.
Il suo libro più famoso è “Le ricette della signora Tokue” da cui poi è nato anche il film, “Le ricette della signora Toku”, diretto da Naomi Kawase e presentato al Festival di Cannes nel 2015.
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Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Titolo: "Le ricette della signora Tokue"
Autore: Durian Sukegawa
Editore: Einaudi
Anno di edizione: 2018
Lingua: Italiano
Pagine: 184
Disponibile in e-book: Si
EAN: 9788806236793
Prezzo versione cartacea: € 18,00
Prezzo versione e-book: € 9,99
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Titolo: Le ricette della signora Tokue
Autore: Durian Sukegawa
Editore: Einaudi
Anno di edizione: 2018
Lingua: Italiano
Pagine: 184
Disponibile in e-book: Sì
EAN: 9788806236793
Prezzo versione cartacea: € 18,00
Prezzo versione e-book: € 9,99
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