Questa volta mi sono recata a ScopriMiniera, giù nelle cavità della miniera di Prali!
Prali è paesino della Valle Germanasca, molto conosciuto nella zona grazie alle miniere di talco e grafite che un tempo hanno dato lavoro a tantissimi minatori e ora, ormai in disuso, sono diventate un’attrazione per adulti e bambini.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Alla fine degli anni ’80 è stato aperto “l’Ecomuseo delle miniere e della Valle Germanasca” che offre due diversi percorsi a tutti gli appassionati della montagna: ScopriMiniera e ScopriAlpi.
Io mi sono concentrata sul primo tour.
Il complesso prevede la presenza di otto diverse gallerie, ma solamente una di queste è ancora attiva. Paola, Gianna e Gianfranco sono le più famose e prendono il nome dai tre figli dei proprietari della miniera.
Queste montagne sono ricche di talco bianco e grigio, una qualità unica al mondo e utilizzata nei settori più svariati, come quello cosmetico, chimico, alimentare, farmaceutico e metallurgico.
Armatevi quindi di caschetto e… si parte!
A bordo di un trenino dei minatori, insieme alla nostra guida, inizia la visita della galleria Paola, a 1.265 mt di altezza.
La prima cosa che mi ha colpita è la grande oscurità da cui si viene circondati, intervallata solamente da alcune lampade elettriche, e un’aria fresca e frizzantina.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Vestitevi bene perché all’interno di questi tunnel non fa assolutamente caldo! Felpa, jeans e un paio di scarponi da montagna saranno perfetti!
Il tour si estende lungo la galleria di carreggio principale e all’anello adiacente ai cantieri di estrazione ormai dismessi, per un totale di 1,5 chilometri. Diversamente da quanto si potrebbe pensare (e dalla percezione che si ha durante la visita), la galleria non scende verso il basso, ma sale costantemente verso l’alto fino ad un dislivello di 90 metri. In tal modo si evitano allagamenti e l’acqua può scorrere via facilmente.
Il trenino porta direttamente ai cunicoli e ai cantieri di lavoro.
Qui è ancora visibile la baracca del capocantiere con tutte le attrezzature e la mensa dei minatori, dove gli operai potevano consumare il pranzo portato da casa. All’intero di questo locale è presente anche un piccolo armadietto incastonato nel muro che poteva essere chiuso con un lucchetto per tenere lontani i topi.
I minatori erano costretti a lavorare in condizioni dure e disumane. Oltre alla fatica fisica e le pesanti ore di lavoro (che potevano arrivare anche a 12 o 14 per giorno), si aggiungevano la mancanza di igiene, vivere all’interno di spazi bui, stretti, angusti, pieni di polvere e rumore.
Diversamente da quanto si è portati a credere solo pochi minatori morivano per esplosioni o incidenti sul lavoro. La maggior parte veniva uccisa dalla silicosi, una malattia portata dal deposito della polvere, generata dalle lavorazioni della pietra, sui polmoni.
Purtroppo solo recentemente si è scoperto che bagnando il talco, si possono ridurre i detriti generati senza intaccare la qualità del prodotto finale.
Poco più avanti rispetto alla mensa, è ancora possibile vedere il demolitore con cui veniva perforata la roccia e i macchinari che venivano utilizzati per il trasporto dei materiali, come piccole ruspe e scivoli di discesa per il talco.
Su un muro è invece stato ricreato il processo che viene seguito per la demolizione della roccia e la successiva lavorazione del filone.
Un tempo all’interno della miniera di Prali erano impiegate centinaia e centinaia di persone. Ora invece solo più quella di Pomelfrè è ancora in funzione e al suo interno lavorano 40 dipendenti.
Per concludere in bellezza la vostra gita, non vi rimane altro che sedervi al “Ristorante del minatore”, vicino alla biglietteria, e… iniziare un buon pasto!
Nome completo: Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca - ScopriMiniera
Quando: Apertura da marzo a novembre dalle 9.30 alle 17.00. Per poter effettuare la visita è necessario prenotare.
Prezzo:
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