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el dia des muerots

Preparati… gli spiriti stanno arrivando!

Preparati… gli spiriti stanno arrivando!

Oggi è una tipica giornata di autunno. Il cielo è coperto da spesse nubi e potrebbe piovere a momenti.
Oggi è una di quelle giornate che rivelano l’altra faccia di questa stagione: un’anima triste e un po’ malinconica.
Stiamo lasciando Ottobre e ci stiamo avvicinando a Novembre, il mese dei morti.

Ho quindi pensato di dedicare un articolo al modo in cui questa festa viene ricordata in giro per il mondo.
Per farlo ho chiesto aiuto ad amici che sono originari o vivono in diverse zone del pianeta.

Quindi zaino in spalla e… si parte!

La festa dei morti in giro per il mondo

In tutte le culture, in qualsiasi parte del mondo, il ruolo della vita e della morte sono esaltati e temuti con sfumature differenti.

Punto di partenza, non poteva che essere il mio Paese natale: l’Italia.
Tendiamo sempre di più a festeggiare Halloween, evento in realtà di origine americana, dimenticandoci invece delle nostre tradizioni. Ai tg o sui giornali, sento per settimane parlare di “Dolcetto o scherzetto”, zucche intagliate con facce cattive, mostri, zombie e vampiri, ma sento altrettanto poco parlare delle nostre ricorrenze.
Eppure (fortunatamente!) ho notato che, anche se non vengono pubblicizzate, da noi sono molto forti e ben radicate.

La festa dei morti in giro per il mondo

In tutte le culture, in qualsiasi parte del mondo, il ruolo della vita e della morte sono esaltati e temuti con sfumature differenti.

Punto di partenza, non poteva che essere il mio Paese natale: l’Italia.
Tendiamo sempre di più a festeggiare Halloween, evento in realtà di origine americana, dimenticandoci invece delle nostre tradizioni. Ai tg o sui giornali, sento per settimane parlare di “Dolcetto o scherzetto”, zucche intagliate con facce cattive, mostri, zombie e vampiri, ma sento altrettanto poco parlare delle nostre ricorrenze.
Eppure (fortunatamente!) ho notato che, anche se non vengono pubblicizzate, da noi sono molto forti e ben radicate.

candela in vetro
Le candele che richiamano il giorno di Ognissanti

Italia

In Italia il primo di Novembre si celebrano Ognissanti, mentre il due è il Giorno dei Morti. In questa occasione vengono ricordati i parenti e gli amici ormai defunti.

È un momento particolare in cui si mescolano insieme tanti sentimenti contrastanti: da un lato il dolore e la tristezza per le persone che non ci sono più, e dall’altro il dolce ricordo delle cose divertenti, buffe e stupide che sono state fatte insieme. È un misto di malinconia e rassegnazione che rende questo periodo molto tenero e allo stesso tempo intenso.

In alcune zone del Piemonte, la notte fra il primo e il due Novembre si prepara il tavolo con cibi e bevande. Questa cena non è però come tutte le altre.
Infatti non è per chi la prepara, bensì per gli amici e i parenti che non ci sono più. Si dice che durante la notte le anime dei defunti vengono a trovare i propri cari e si rifocillano in loro onore.
Nessuno ha mai incontrato gli spiriti dei propri cari, ma tutti sono sicuri che sono passati a trovarli.
E poi c’è qualcuno che invece ha avuto una testimonianza del loro passaggio…
Una signora anziana che viveva in un paesino vicino al mio, come tutti gli anni, preparò la cena per il marito. Imbandì la tavola, versò del buon vino nei calici e preparò un arrosto succulento, accompagnato con patate e castagne.
Il giorno dopo l’arrosto era sparito! Lei, felice e meravigliata allo stesso tempo, gridò al miracolo: il marito, ormai defunto da tanti anni, era venuto a trovarla e la sua anima aveva mangiato il buon arrosto!
Poco dopo fece capolino il gatto, dimenticato quella notte in casa, tutto contento e con la pancia molto piena…
Vi lascio immaginare chi aveva mangiato in realtà l’arrosto!

Italia

In Italia il primo di Novembre si celebrano Ognissanti, mentre il due è il Giorno dei Morti. In questa occasione vengono ricordati i parenti e gli amici ormai defunti.

È un momento particolare in cui si mescolano insieme tanti sentimenti contrastanti: da un lato il dolore e la tristezza per le persone che non ci sono più, e dall’altro il dolce ricordo delle cose divertenti, buffe e stupide che sono state fatte insieme. È un misto di malinconia e rassegnazione che rende questo periodo molto tenero e allo stesso tempo intenso.

In alcune zone del Piemonte, la notte fra il primo e il due Novembre si prepara il tavolo con cibi e bevande. Questa cena non è però come tutte le altre.
Infatti non è per chi la prepara, bensì per gli amici e i parenti che non ci sono più. Si dice che durante la notte le anime dei defunti vengono a trovare i propri cari e si rifocillano in loro onore.
Nessuno ha mai incontrato gli spiriti dei propri cari, ma tutti sono sicuri che sono passati a trovarli.
E poi c’è qualcuno che invece ha avuto una testimonianza del loro passaggio…
Una signora anziana che viveva in un paesino vicino al mio, come tutti gli anni, preparò la cena per il marito. Imbandì la tavola, versò del buon vino nei calici e preparò un arrosto succulento, accompagnato con patate e castagne.
Il giorno dopo l’arrosto era sparito! Lei, felice e meravigliata allo stesso tempo, gridò al miracolo: il marito, ormai defunto da tanti anni, era venuto a trovarla e la sua anima aveva mangiato il buon arrosto!
Poco dopo fece capolino il gatto, dimenticato quella notte in casa, tutto contento e con la pancia molto piena…
Vi lascio immaginare chi aveva mangiato in realtà l’arrosto!

El dia des los muerots Mexico
Un momento del "Dià de Muertos"

America Latina

Volando invece dall’altra parte del mondo, in America Latina, la mia amica Esther, mi ha raccontato come viene celebrato in Messico “El Dià de Muertos”.

Questa ricorrenza pagana di antichissime origini azteche è considerata come una vera e propria festa, piena di luci, colori e divertimento.

Le strade sono disseminate da petali di “Cempasuchil” o “Fiori dei morti” per indicare il percorso che il defunto deve seguire.
È una celebrazione della vita e una commemorazione del ritorno dei defunti sulla terra.
Le case vengono lasciate aperte per permettere ai defunti di entrare e spesso all’ingresso è possibile vedere cibo, tequila e altri oggetti appartenuti al caro quando era in vita.

Lungo le strade le persone, vestiti con abiti appariscenti e i visi dipinti come scheletri, ballano e cantano accompagnati da musiche vivaci.

America Latina

Volando invece dall’altra parte del mondo, in America Latina, la mia amica Esther, mi ha raccontato come viene celebrato in Messico “El Dià de Muertos”.

Questa ricorrenza pagana di antichissime origini azteche è considerata come una vera e propria festa, piena di luci, colori e divertimento.

Le strade sono disseminate da petali di “Cempasuchil” o “Fiori dei morti” per indicare il percorso che il defunto deve seguire.
È una celebrazione della vita e una commemorazione del ritorno dei defunti sulla terra.
Le case vengono lasciate aperte per permettere ai defunti di entrare e spesso all’ingresso è possibile vedere cibo, tequila e altri oggetti appartenuti al caro quando era in vita.

Lungo le strade le persone, vestiti con abiti appariscenti e i visi dipinti come scheletri, ballano e cantano accompagnati da musiche vivaci.

Zucca di Halloween
La zucca di Halloween

Stati Uniti, Irlanda e Australia

Spostandoci un po’ più su, negli Stati Uniti e nei paesi anglofoni in generale, viene invece celebrato Halloween.
È probabilmente la festa più conosciuta al mondo!
Zucche, mostri, ragni e ragnatele ornano le case e i bambini (più o meno grandi) vanno in giro al grido del famoso motto “Dolcetto o scherzetto”.

In realtà, come mi ha spiegato il mio amico Alessandro, irlandese di acquisizione, pochi sanno che le origini di questa festa sono celtiche (ci spostiamo quindi dall’America all’Irlanda) e coincide con il loro capodanno (o “Samhain”), momento in cui i pastori irlandesi portavano a valle le loro greggi per affrontare il gelido inverno.
L’arrivo della brutta stagione richiamava anche altri temi come le tenebre, la terra che tace sotto coltri di neve e quindi anche il mondo dell’aldilà.
Proprio nella notte del 31 ottobre, secondo le leggi celtiche, il mondo degli spiriti si congiungeva con quello degli esseri viventi, stravolgendo così le regole e la vita delle persone.
Gli immigrati irlandesi hanno poi portato questa tradizione antichissima anche negli Stati Uniti e in Australia.

Stati Uniti, Irlanda e Australia

Spostandoci un po’ più su, negli Stati Uniti e nei paesi anglofoni in generale, viene invece celebrato Halloween.
È probabilmente la festa più conosciuta al mondo!
Zucche, mostri, ragni e ragnatele ornano le case e i bambini (più o meno grandi) vanno in giro al grido del famoso motto “Dolcetto o scherzetto”.

In realtà, come mi ha spiegato il mio amico Alessandro, irlandese di acquisizione, pochi sanno che le origini di questa festa sono celtiche (ci spostiamo quindi dall’America all’Irlanda) e coincide con il loro capodanno (o “Samhain”), momento in cui i pastori irlandesi portavano a valle le loro greggi per affrontare il gelido inverno.
L’arrivo della brutta stagione richiamava anche altri temi come le tenebre, la terra che tace sotto coltri di neve e quindi anche il mondo dell’aldilà.
Proprio nella notte del 31 ottobre, secondo le leggi celtiche, il mondo degli spiriti si congiungeva con quello degli esseri viventi, stravolgendo così le regole e la vita delle persone.
Gli immigrati irlandesi hanno poi portato questa tradizione antichissima anche negli Stati Uniti e in Australia.

Cina

Spostandoci dall’America alla Cina, ho chiesto invece alla mia amica Rui come vengono festeggiati qui.
Nel Paese della Grande Muraglia, la festa dei morti viene celebrata il 4 aprile ed è la festa di “Qingming”, risalente a 2500 anni fa. Infatti in cinese al numero 8, simbolo di fortuna e ricchezza, si contrappone il numero 4, simbolo di morte e sfortuna. Il 4 aprile (il 4/4) è quindi il giorno in cui si commemorano i defunti recandosi al cimitero presso le loro tombe e portando come omaggio thè, cibo e soldi.

Se vi recherete in Cina durante questo periodo potrete imbattervi in rami di salice appesi alle porte per scacciare gli spiriti maligni.

Cina

Spostandoci dall’America alla Cina, ho chiesto invece alla mia amica Rui come vengono festeggiati qui.
Nel Paese della Grande Muraglia, la festa dei morti viene celebrata il 4 aprile ed è la festa di “Qingming”, risalente a 2500 anni fa. Infatti in cinese al numero 8, simbolo di fortuna e ricchezza, si contrappone il numero 4, simbolo di morte e sfortuna. Il 4 aprile (il 4/4) è quindi il giorno in cui si commemorano i defunti recandosi al cimitero presso le loro tombe e portando come omaggio thè, cibo e soldi.

Se vi recherete in Cina durante questo periodo potrete imbattervi in rami di salice appesi alle porte per scacciare gli spiriti maligni.

L'Obon in Giappone e la festa dei morti
Ballerine durante l'Obon o “Festa delle Lanterne”

Giappone

Il mio viaggio si conclude infine nel Paese del Sol Levante, dove ogni anno viene festeggiata dal 13 al 16 agosto “l’Obon” (o “Festa delle Lanterne”).

Grazie all’aiuto di Sara, un’amica italiana appassionata di lingua e cultura giapponese, ho scoperto che attraverso, questa pratica buddhista, durante questi quattro giorni vengono celebrati una serie di riti durante i quali gli spiriti tornano dall’aldilà per stare insieme ai propri cari.

È tipico ritornare nei luoghi natii, si fa visita alle tombe degli antenati, si tengono danze (dette “Bon odori”) e si fanno offerte di cibo sugli altarini domestici perché si ritiene che gli spiriti degli antenati tornino a far visita ai loro congiunti.

Quando la festività si conclude, si affidano alle acque di fiumi o laghi delle lanterne fluttuanti il cui scopo è quello di guidare e simboleggiare il ritorno gli spiriti degli antenati nel mondo dei morti.

In questo post ho cercato di riassumere le principali festività in giro per il mondo.

È incredibile notare come, in aree così distanti fra loro, vengono seguiti usi e costumi molto simili e al modo in cui gli spiriti, appartenenti al mondo dei morti, sono in grado di influenzare quello dei vivi.

E tu come passerai questi giorni? Scrivimi un commento qui sotto!

Giappone

Il mio viaggio si conclude infine nel Paese del Sol Levante, dove ogni anno viene festeggiata dal 13 al 16 agosto “l’Obon” (o “Festa delle Lanterne”).

Grazie all’aiuto di Sara, un’amica italiana appassionata di lingua e cultura giapponese, ho scoperto che attraverso, questa pratica buddhista, durante questi quattro giorni vengono celebrati una serie di riti durante i quali gli spiriti tornano dall’aldilà per stare insieme ai propri cari.

È tipico ritornare nei luoghi natii, si fa visita alle tombe degli antenati, si tengono danze (dette “Bon odori”) e si fanno offerte di cibo sugli altarini domestici perché si ritiene che gli spiriti degli antenati tornino a far visita ai loro congiunti.

Quando la festività si conclude, si affidano alle acque di fiumi o laghi delle lanterne fluttuanti il cui scopo è quello di guidare e simboleggiare il ritorno gli spiriti degli antenati nel mondo dei morti.

In questo post ho cercato di riassumere le principali festività in giro per il mondo.

È incredibile notare come, in aree così distanti fra loro, vengono seguiti usi e costumi molto simili e al modo in cui gli spiriti, appartenenti al mondo dei morti, sono in grado di influenzare quello dei vivi.

E tu come passerai questi giorni? Scrivimi un commento qui sotto!

Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa, ho 32 anni e due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

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