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Home » Sala Gonin, la stanza segreta della stazione di Torino Porta Nuova
Uno sbuffo di vapore, lo sferragliare sui binari e un fischio inconfondibile.
Ci troviamo nella seconda metà del 1800 alla Stazione di Torino Porta Nuova in quella che all’epoca è la capitale del Regno. Fra i passeggeri che aspettano il treno è presente anche un ospite molto speciale: è il Re in persona!
Fra pochi minuti salirà su una carrozza super lussuosa… ma nel frattempo?!
Come tutti gli altri passeggeri anche lui dovrà aspettare il treno e la sala d’attesa non può essere meno bella ed elegante! Ecco allora che davanti a lui si aprono le porte di Sala Gonin!
Ed è proprio qui che ci recheremo anche noi oggi, a più di 200 anni di distanza.
Un gioiello nel centro storico di Torino, poco conosciuto anche dai Torinesi stessi e che apre le sue porte solo in particolari momenti dell’anno.
Come sempre l’articolo è diviso in due parti: nella prima troverai la descrizione della sala d’attesa e dei suoi bellissimi affreschi; nella seconda sono invece presenti tutte le informazioni per organizzare la tua visita: gli orari di apertura, le modalità di prenotazione dei biglietti, come raggiungere la Sala e molto altro.
Come sempre se dovessi avere qualche dubbio non esitare a lasciare un commento in fondo all’articolo o a mandarmi una mail all’indirizzo sempreprontaperpartire@gmail.com.
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Il motivo in realtà è molto semplice: Sala Gonin è l’unica sala d’aspetto in Italia risalente al 1800 arrivata fino ai giorni nostri così com’era. È quindi veramente unica nel suo genere. Quando entrerai all’interno della stanza, tutto ciò che vedrai è originale dell’epoca: dagli affreschi, all’arredamento, passando per gli imponenti specchi.
Quando varchi la soglia d’ingresso, ti troverai all’interno di una sala di 75 metri quadrati con due file di eleganti sedie disposte ordinatamente sui due lati. Al fondo è presente un antico tavolo in legno e marmo nero e, alzando lo sguardo verso l’alto, potrai ammirare un imponente lampadario realizzato in vetro di Murano. I veri protagonisti indiscussi della sala sono però i giganteschi affreschi che la avvolgono come se fosse un abbraccio.
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Sono proprio gli affreschi i veri protagonisti di questa stanza segreta.
Si tratta di un vero inno alle Ferrovie.
I tre giganteschi dipinti rappresentano infatti gli elementi grazie ai quali il treno può muoversi: la terra (per il carbone), l’acqua e il fuoco.
L’affresco centrale è dedicato alla terra, rappresentata da Cerere, dea della fertilità, dei raccolti e delle stagioni. La dea guida un carro trainato da due giganteschi leoni, simbolo di forza e potere. Con una mano regge una cornucopia, emblema di ricchezza e abbondanza.
A sinistra si trova invece il dipinto dedicato all’acqua. Venere, circondata dagli abitanti del mare, viene portata trionfale su un carro a forma di conchiglia, trainato dagli Ippocampi, cavalli marini della mitologia greca.
A destra invece si trova il dipinto dedicato al fuoco. L’immagine rappresenta il ratto di Ade, Dio degli Inferi, della ninfa Proserpina. Mentre il dio viene raffigurato durante il rapimento, sullo sfondo si può ammirare un vulcano in eruzione.
Proserpina era la figlia di Cerere, che abbiamo conosciuto nel primo affresco. La leggenda narra che, in seguito al rapimento, le divinità iniziarono un’accesa discussione. Zeus, per mettere pace, ordinò che Proserpina rimanesse metà dell’anno negli Inferi insieme a Ade e l’altra metà sulla Terra con la madre e alle sorelle. Quando Proserpina si ricongiungeva con la sua famiglia, la madre era contenta e la Natura rifioriva. Quando invece era nel regno dei morti, Cerere era triste e tutto il mondo si “spegneva”. Nacquero in questo modo le stagioni.
Oltre a questi tre dipinti, ai quattro lati della sala, sono raffigurati anche degli angeli. Ciascuno di essi regge una mappa. Rappresentano le terre e i continenti fino ad allora conosciuti. Fra questi manca ancora l’Oceania.
A questo punto probabilmente ti starai chiedendo da cosa deriva il nome della sala. I dipinti in essa presenti furono realizzati dall’artista Francesco Gonin.
Pasquale Orsi progettò invece i fregi intagliati con festoni di putti e composizioni di frutta e i mobili presenti nella sala, mentre Pietro Isella si occupò degli eleganti stucchi.
Gonin non fu quindi l’unico a lavorare a questa sala, ma le sue opere furono sicuramente quelle più amate.
Se Sala Gonin ti ha incuriosito e vuoi avere tutte le informazioni necessarie per organizzare la tua visita, qui di seguito trovi le risposte alle tue domande.
Naturalmente, se dovessi avere ancora qualche dubbio, non esitare a lasciarmi un commento di seguito o inviarmi una mail a sempreprontaperpartire@gmail.com
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Come ti accennavo all’inizio dell’articolo, Sala Gonin non è aperta tutti i giorni, ma solo in precisi periodi dell’anno. Per conoscere le prossime date disponibili, puoi visitare il sito di Held Eventi, società specializzata nell’organizzazione di eventi a carattere culturale.
Ultimo aggiornamento: 4 febbraio 2023
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Per vedere questo luogo meraviglioso e ancora poco conosciuto, è possibile prenotare la visita sul sito Held Eventi. Il costo del biglietto è di € 28,00 (biglietto intero) o € 19,00 (biglietto ridotto) e comprende l’accesso e la visita guidata a Sala Gonin e alla stazione di Torino Porta Nuova. Hanno diritto al biglietto ridotto i bambini dai 6 agli 11 anni.
Sala Gonin si trova all’interno della Stazione di Porta Nuova a Torino.
Per visitare Sala Gonin sono presenti diversi hotel, B&B e agriturismi nella zona.
Fra questi, uno che potrebbe fare è al caso tuo è l’Hotel Roma e Rocca Cavour, uno degli alberghi più antichi di Torino situato a 100 mt dalla Stazione di Porta Nuova.
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Prima di salutarci volevo chiudere con un’ultima riflessione. Ho attraversato la Stazione di Torino Porta Nuova migliaia di volte nella mia vita. Quando frequentavo l’università, ricordo che ogni giorno, con i miei compagni, correvamo per riuscire a prendere in tempo il treno. Dopo un paio di mesi, ero ormai diventata una velocista assoluta!
Ho attraversato la sua hall in tutte le stagioni, maledicendo ogni volta il fatto che i binari fossero così lontani dall’ingresso.
L’ho vista in qualsiasi stagione. Con l’albero di Natale su cui erano appiccicati bigliettini di auguri o richieste a Babbo Natale o con il pianoforte, con il quale musicisti più o meno in erba, si fermavano a suonare per pochi minuti nell’attesa del loro treno.
Credevo di conoscere ogni centimetro quadrato di questa stazione e invece ho scoperto che proprio al suo interno si nascondeva un piccolo tesoro.
Conoscevi questo angolo di Torino?
Lasciami un commento qui di seguito!
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Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Sala Gonin
Quando: Aperta solo in particolari date durante l'anno. Per conoscere le prossime date di apertura visita il sito www.held-eventi.it
Prezzo: Il costo del biglietto è di € 28,00 (biglietto intero) o € 19,00 (biglietto ridotto). Hanno diritto al biglietto ridotto i bambini dai 6 agli 11 anni.
Dove: Stazione di Torino Porta Nuova (TO) - Italia
Sito web: www.held-eventi.it
Giorni necessari: 1 giorno
Titolo: Torino
Autore: Sara Cabras
Editore: Lonely Planet
Anno di edizione: 2022
Lingua: italiana
Pagine: 224
Disponibile in e-book: Sì
EAN: 9788859265399
Prezzo versione cartacea: € 13,20
Prezzo versione e-book: € 9,99
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