Shirakawa-go è un piccolo paesino fra le montagne al confine delle prefetture di Gifu e Toyama sull’isola di Honshu, diventato famoso per le sue case costruite interamente con tetti di paglia.
Ad oggi è composto da una quarantina di abitazioni immerse completamente nel verde, circondate da foreste e campi di riso, e dal 1995 è diventato Patrimonio dell’Unesco.
È giunto il momento di andarlo a scoprire!
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Il primo incontro che ho avuto con Shirakawa-go è stato “in alto”, ovvero da un promontorio da cui si può vedere tutta la vallata sottostante (il belvedere di Shiroyama).
Il panorama che che si può ammirare è fiabesco. Tante piccole casette sembrano spuntare da sole in mezzo alla natura.
Quando si lascia il belvedere e ci si dirige verso la pianura sottostante, ci si rende conto che le abitazioni non sono assolutamente piccole come inizialmente immaginato. Osservando il loro interno, si può immaginare la dura vita che qui le persone conducevano: costrette a lavorare nei lunghi e gelidi inverni e vivere in spazi ridotti, dove il lavoro è prioritario e prevale sulla sfera personale.
Alcune di queste oggi sono ancora abitate da privati, mentre due (la “Nagase House” e la “Wada House”) sono dei veri e propri musei che raccontano un pezzo di storia della vita giapponese di un tempo lontano.
Tutta l’abitazione è stata infatti concepita pensando alla struttura della famiglia, della comunità e all’attività lavorativa.
Solitamente le case sono di dimensioni molto grandi perché al loro interno vivevano famiglie numerose. Nonni, genitori, figli, nuore e generi condividevano tutti lo stesso tetto.
Per moltissimo tempo questo paese fu completamente isolato e l’agricoltura e l’allevamento erano le due economie principali con cui la famiglia si sosteneva . Una parte della casa doveva quindi era dedicata anche a questo.
Solitamente la struttura, interamente in legno, era realizzata su più livelli (3 o 4 piani). Il piano terra era il luogo in cui tutta la famiglia si riuniva ed era costituito da un grosso salone centrale con al centro un braciere dove poter cucinare.
Il calore così sprigionato saliva ai piani più alti e riscaldava completamente la struttura.
L’ultimo piano inoltre era completamente dedicato alla cultura dei bachi da seta, che trovavano in questa zona la temperatura ideale.
Il tetto infine era costituito esclusivamente da paglia, raccolta e sapientemente legata, in grossi fasci. Diversamente da quanto si potrebbe pensare (e io stessa l’ho fatto!), i soffitti realizzati in questo modo sono estremamente robusti e resistenti. Riparano dalle intemperie e sono in grado di trattenere perfettamente il calore. Mediamente la durata si aggira intorno ai 30/50 anni. La tipica forma spiovente è invece legata alle forti nevicate che si verificano in questa zona del Giappone.
Poiché la sua realizzazione è molto lunga e costosa, gli abitanti di Shirakawa-go si aiutano l’un l’altro quando si tratta di rifarne uno.
La società assume un ruolo di primissimo piano in quando si basa sull’aiuto e il sostegno reciproco da parte di tutti i membri.
La costruzione di un nuovo tetto assume quindi la forma di una vera e propria festa, un modo per condividere e stare insieme. Da quando quest’area è entrata a far parte dei Patrimoni Unesco, arrivano anche persone da tutto il mondo per aiutare a ripristinare i tetti rovinati.
Nome completo: Shirakawa-go
Quando: Visitabile sempre, in qualsiasi periodo dell'anno
Prezzo: Ingresso gratuito
Dove: Shirakawa, Ono District, Gifu Prefecture 501-5600 - Giappone
Come arrivare:
1 giorno