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I sogni si realizzano... un mattoncino alla volta
Nathan Sawaya
Questa è una di quelle mostre che ti fa sognare, che ti fa tornare bambino per un breve momento o per un lungo attimo, che ti fa emozionare e riflettere allo stesso tempo.
“The art of the brick” è un’incredibile esposizione nata dal genio creativo di Nathan Sawaya e che celebra la bellezza dell’arte e dei LEGO.
Quindi zaino in spalle e… si parte!
Ho aspettato questa mostra per quasi un anno. Doveva partire a inizio del 2018, ma poi, a causa di alcuni problemi burocratici, è stata posticipata più volte. I mesi passavano, ma della mostra nessuna traccia.
Poi il giorno clou finalmente è arrivato! Non vedevo l’ora! Ero emozionatissima!
Il 10 novembre 2018 è stata inaugurata a Torino, in Piemonte, alla Promotrice delle Belle Arti la mostra che ha girato letteralmente il mondo e ha affascinato grandi e piccini.
Da New York a Londra, da Singapore a Roma. Tutti pazzi per i famosi mattoncini colorati!
Prima di iniziare con la descrizione dell’esposizione, credo che sia però doveroso parlare del suo autore: Nathan Sawaya.
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Questa mostra è l’emblema concreto che i sogni possono trasformarsi in realtà.
Nathan Sawaya è nato il 10 giugno 1973 a Colville, Washington.
Dopo aver frequentato l’università di New York, iniziò a lavorare come avvocato, ma la professione fra contratti, uffici, acquisizioni e fusioni non faceva sicuramente per lui. Così decise di abbandonare la sua carriera solida e ben avviata per dedicarsi alle sue due vere passioni: i LEGO e l’arte.
Ci sono tanti modi per fare arte: con il legno, con la plastica e anche con materiali di recupero, ma sicuramente i mattoncini della famosa casa danese, sono uno dei più fantasiosi!
Il libro completamente dedicato alla mostra di Nathan Sawaya, The art of the brick!
La mostra “The art of the brick” si sviluppa lungo diverse sale per un totale di oltre 80 opere.
Come qualsiasi artista che si rispetti, Sawaya ha cercato di comunicare tramite le sue creazioni un messaggio, un’idea o più semplicemente un frammento della propria storia.
L’impressione che ho avuto passeggiando fra le diverse opere è un crescendo di pensieri e emozioni.
Si parte con creazioni relativamente semplici (anche se per me sarebbero già molto complicate!) come una mela, una gigantesca matita o un gruppo di pennarelli a cera e, poco per volta, si sale verso opere più complesse e cariche di significato.
Spesso sono emozioni che l’autore ha provato (ma che in realtà fanno parte di ciascuno di noi) e che ha cercato di trasformare in qualcosa di tangibile e concreto.
Una delle opere che più ho amato è quella del “Grasp – La stretta“, dove delle mani senza volto cercano di trattenere l’uomo che sta andando avanti. Quelle braccia rappresentano tutte le nostre paure e le persone che in qualche modo hanno cercato di ostacolarci nel nostro cammino. La vera bravura consiste nel non guardarli e continuare ad andare avanti per la propria strada.
CONSIGLI DI VIAGGIO
Il biglietto è acquistabile su online con un costo aggiuntivo di prevendita oppure in biglietteria.
Se vi recate alla mostra nel primo pomeriggio, intorno alle 14.00, non c’è molta gente e potrete acquistarlo direttamente alla Promotrice delle Belle Arti, risparmiando costi aggiuntivi.
Estremamente struggente è invece l’opera che per forma richiama la Pietà di Michelangelo, ispirata tristemente alla storia vera di un padre che ha perso suo figlio.
L’arte è però anche divertimento e comicità! Ed è così che troviamo il pianoforte (con tanto di sgabello!) realizzato completamente in LEGO! Suonarlo non sarà affatto facile!
Sempre nella stessa sala ti aspetta anche un curioso ospite. Per dirla tutta è anche parecchio silenzioso!
Difficile fare conversazione insieme, ma sicuramente è una persona molto simpatica perchè tutti vogliono sedersi vicino a lui!
La box classica con tutti i mattoncini LEGO
In una mostra d’arte non poteva inoltre mancare un riferimento ai grandi classici! Le ultime sale sono infatti dedicate alle opere d’arte più famose che hanno attraversato i secoli.
Dai grandi quadri come la Monnalisa e La Ragazza con l’orecchino di perla, fino alla Nike di Samotracia, la vittoria alata recuperata in Grecia.
Meraviglioso è l’arciere dell’esercito di terracotta, realizzato dall’imperatore cinese Qin Shi Huang per difendersi nell’aldilà dai nemici che si era fatto in vita. L’attenzione per i dettagli è visibile in ogni particolare: dall’occhio mancante nel busto di Nefertiti, la regina dell’antico Egitto, al fiocco perfettamente realizzato nella ballerina di Degas.
È impossibile non rimanere letteralmente a bocca aperta davanti al gigantesco Moai dell’isola di Pasqua in scala 1 a 1 e formato da oltre 78.000 mattoncini e dall’imponente T-Rex che chiude la mostra.
La box classica con tutti i mattoncini LEGO
Dopo aver fatto una completa immersione nell’arte è giunto finalmente il momento di prendersi un attimo di relax e… iniziare a giocare direttamente con i mattoncini lego a disposizione dei più piccoli… e non solo!
Un sorriso sorge spontaneo ripensando a tutte le ore che da bambini sono state spese per realizzare incredibili e fantasiose costruzioni.
Ricordo che io avevo un enorme secchiello pieno di mattoncini di tutte le forme e dimensioni…
Qual’è invece il vostro LEGO preferito?
CONSIGLI DI VIAGGIO
Terminata la mostra, potete approfittare della splendida posizione per fare un giro nel Parco del Valentino che circonda la sede dell’esposizione.
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Vi siete mai chiesti come sono nati i LEGO? Quali sono le loro origini e da cosa è scaturita l’idea di creare questo bellissimo giocattolo?
Io si, e ho voluto creare un piccolo approfondimento proprio perché questa storia, così affascinante e interessante, merita di essere raccontata!
I piccoli mattoncini LEGO sono nati nel 1949 da un’idea di Ole Kirk Kristiansen, un falegname originario della città di Billund in Danimarca. Inizialmente la sua azienda si occupava della costruzione di abitazioni e arredi interni per le fattorie della regione.
A causa di un grave incendio nel 1924 e la successiva crisi del ’29, Kristiansen decise di rivedere il suo sistema produttivo e ridurre le dimensioni dei suoi arredi in modo da velocizzare l’intero processo. Questa sarà la primissima idea che darà vita ai LEGO.
Per diversificare la produzione, l’azienda decise di impiegare una parte del legno per creare piccoli giocattoli. Erano però ancora molto lontani dai LEGO che conosciamo noi oggi!
Nel corso dello stesso periodo, si stava diffondendo all’interno delle fabbriche anche un nuovo materiale fino ad allora sconosciuto: la plastica.
Kristiansen non tardò ad introdurla nella propria linea produttiva e, grazie ad essa, realizzò il primo giocattolo modulare: un camion scomponibile, formato da diversi elementi assemblati tra loro a incastro.
Nel 1949, venne avviata la prima vera e propria produzione di mattoncini chiamati, Automatic Binding Bricks.
Quattro anni più tardi, la famiglia decise di semplificare il nome del suo prodotto in “LEGO Mursten” (“mattoncini LEGO”).
Ci volle ancora un po’ di tempo prima che i LEGO venissero apprezzati dalla clientela e raggiungessero gli standard qualitativi attuali.
Nel 1958 Ole Kirk Kristiansen morì e suo figlio Godtfred ereditò la guida della società.
Sotto di lui, l’azienda conoscerà uno sviluppo incredibile. Verranno introdotte nuove linee dedicate a diverse fasce di età e interessi, nuovi materiali più resistenti e performanti e soprattutto nuovi pezzi con cui realizzare tutte le costruzioni possibili e immaginabili.
Il 7 giugno 1968 venne inaugurato il Parco Legoland a Billund, nella città natale della falegnameria. Il parco LEGO di 12.000 metri quadrati ebbe nel primo anno 625.000 visitatori e nei vent’anni successivi crebbe fino a diventare otto volte la grandezza originale, raggiungendo circa un milione di visitatori l’anno. Veramente un risultato niente male!
Durante la sua storia ultracentenaria, la LEGO diversificherà sempre il proprio business, verranno creati avveniristici parchi divertimento e diventerà il punto di riferimento per grandi e piccini.
Nel corso degli anni, quindi la LEGO è stata in grado di conquistare un traguardo dopo l’altro, macinando successi e… tantissimi mattoncini colorati!
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Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: "The art of the brick"
Quando: Dal 10 novembre 2018 al 24 febbraio 2019. Gli orari di apertura sono:
Vuoi il libro ufficiale della mostra?! Puoi acquistarlo qui!
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