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Home » Torino Sotterranea: il tour lungo le gallerie di Pietro Micca
L’altro giorno ho visitato, per la prima volta e in compagnia di mia mamma, la Torino Sotterranea, un insieme di gallerie e cunicoli che si diramano sotto la città di Torino.
In questo post ti porterò alla scoperta delle gallerie e del museo Pietro Micca, eroe nella guerra del 1706 contro i francesi e che da il nome a questi tunnel sotterranei.
Ma cos’erano esattamente queste gallerie e perchè erano così importanti?
È arrivato il momento di andare a scoprirlo!
All’interno dell’articolo ho voluto inserire anche una serie di consigli e riferimenti per poter prenotare e vivere al meglio la tua visita!
Quindi zaino in spalla e… si parte!
Per poter capire la nascita delle gallerie di Pietro Micca occorre fare un salto indietro nel tempo.
Siamo nel 1564. Il Duca Emanuele Filiberto vuole proteggere Torino, la nuova capitale del ducato, e incarica l’architetto Francesco Paciotto di realizzare una cittadella difensiva posta fuori dalle mura della città.
La conformazione del territorio è infatti preziosa per Torino. La capitale è protetta naturalmente sui tre lati grazie al Po, alla Dora e alle montagne.
Rimane solo un’area scoperta: quella affidata a Paciotto per la costruzione della cittadella difensiva.
In soli due anni, l’architetto realizzerà un’opera grandiosa quanto geniale!
Decide di abbandonare mura altissime, torri e merletti che fino a quell’epoca erano stati il principale strumento di difesa delle città.
Hai presente le fortezze medioevali?! Bene, ora non c’è più niente di tutto questo!
Crea una struttura a forma pentagonale bassa, con bastioni ai vertici e un ampio fossato asciutto, appena visibile dalla pianura sovrastante.
E adesso veniamo alla parte geniale di quest’opera.
Al di sotto della struttura difensiva, viene poi creato un fitto sistema di gallerie e cunicoli lungo oltre 21 chilometri.
Questi sotterranei sono stati pensati per ospitare botti con polvere da sparo che i soldati avrebbero fatto esplodere nel momento in cui i nemici avessero attaccato Torino.
Nessun avversario sarebbe stato in grado di prevedere se e quanto il terreno sarebbe esploso sotto i suoi piedi. L’effetto finale era devastante!
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La Torino Sotterranea è veramente un intricato labirinto di gallerie e cunicoli.
E questa mappa ne rende perfettamente l’idea!
La costruzione di questo imponente progetto prevedeva un sistema di gallerie basato su due tunnel sovrapposti tra loro a una diversa profondità.
Il primo doveva essere collocato a 7 metri sotto il suolo, il secondo a 14.
Nel primo tunnel, quello più vicino al terreno, venivano depositati dei barili con dell’esplosivo, chiusi all’interno di una piccola stanza.
Una lunga miccia, inserita dentro le botti, veniva portata all’esterno attraverso una canalina.
Infine, contro la stanza chiusa, veniva addossata della terra compressa in modo che l’esplosivo saltasse correttamente verso l’alto alla ricerca di una via di fuga.
La seconda galleria serviva invece per muoversi indisturbati da una parte all’altra e i due tunnel erano collegati fra loro attraverso una scala.
In questo modo, i soldati del Ducato di Savoia potevano andare e venire come preferivano senza essere visti dai nemici.
Tutto avveniva sottoterra!
L’esplosione provocata era devastante e in grado di creare un vero e proprio cratere con un diametro di 40 metri.
I soldati nemici che si trovavano a passare di sopra nel momento dell’esplosione morivano all’istante, mentre i malcapitati che avevano la sfortuna di non morire sul colpo, cadevano all’interno del cratere che si era formato.
Lì la sorte era molto più terribile e dolorosa. Potevano morire a causa delle ferite provocate dalla caduta e dai colpi, soffocati dal gas prodotto o per le macerie che gli cadevano addosso.
Quel cratere diventava quindi una vera e propria carneficina.
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E ora veniamo ai giorni nostri.
La visita alla Torino Sotterranea parte dal Museo Pietro Micca ed è collegato direttamente con i cunicoli che si trovano al di sotto dell’edificio.
Hanno oltre 400 anni di storia, ma percorrendo quei corridoi, sono rimasta colpita dal fatto che, nonostante questa età più che rispettabile, in realtà le gallerie siano rimaste praticamente intatte.
Mattoni pieni rivestono le pareti di tunnel piuttosto stretti e dal soffitto basso. Camminando lungo quelle gallerie non ho sentito un senso di claustrofobia, come potrebbe inizialmente sembrare, ma piuttosto un senso di sicurezza e protezione.
Toccando lateralmente le pareti ho inoltre notato una fila per lato di mattoni che sporgeva rispetto al resto del muro. Quelle semplici linee erano i Tom Tom dell’epoca.
Le gallerie erano infatti buie e non sempre i soldati potevano portare con sé una torcia. In base alla disposizione dei mattoni, l’esercito era però in grado di capire se stesse seguendo la direzione giusta o quella sbagliata.
Il percorso inizia dalla galleria magistrale, da cui poi si diramano tutte quelle secondarie. Fra queste ce ne sono anche alcune laterali più basse, conosciute come “rami di contromina”. Proprio al fondo di quest’ultime era presente una piccola e bassa cameretta in cui i minatori deponevano i barili contenenti l’esplosivo.
Lungo le pareti erano presenti piccole e apposite nicchie in cui i minatori inserivano le lanterne.
Prima di iniziare la mia visita, ricordo che mi ero chiesta perché le gallerie fossero dedicate a Pietro Micca.
Non era il suo architetto né costruttore, quindi perché erano state intitolate proprio a quest’uomo?!
Beh, per capirlo in realtà dobbiamo fare un veloce salto nel tempo e passare dal 1500 al 1700.
In quegli anni il Re di Spagna muore senza eredi, lasciando quindi il trono vacante.
Naturalmente questo regno fa gola a molti e tutte le più grandi potenze europee cercano di conquistarlo!
Si creano quindi due fazioni contrapposte: da un lato Francesi e Italiani e dall’altro Inglesi, Olandesi e Austriaci.
Durante conflitto, però, gli Italiani decidono di cambiare schieramento, lasciando i Francesi da soli (la storia, come puoi vedere, è destinata a ripetersi!).
Ovviamente questa scelta militare non viene apprezzata dai Francesi e il loro nuovo obiettivo è quello di distruggere il Ducato di Savoia e la sua capitale: Torino.
Questo sarà il primo vero banco di prova che la Cittadella si troverà a dover affrontare!
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Dopo aver fatto questa premessa storica, ora è finalmente giunto il momento di conoscere l’uomo a cui queste gallerie sono intitolate.
Pietro Micca era un soldato molto esperto che aveva combattuto durante la guerra del 1706.
Fino ad allora la Cittadella era riuscita a resistere bene agli attacchi nemici, ma nella notte fra il 29 e il 30 agosto, un gruppo di commando francesi riuscì ad individuare una delle porte d’ingresso collocata sotto al fossato asciutto. Uccisero le sentinelle di guardia e riuscirono ad entrare nella prima parte della galleria.
Il tunnel era però bloccato da una porta, dietro alla quale si trovavano Pietro Micca e un altro soldato molto giovane di circa 16-17 anni.
Il ragazzino doveva far saltare le botti con l’esplosivo, impedendo così ai francesi di avanzare. Era però inesperto e probabilmente il terrore che provava in quel momento non gli permetteva di agire con lucidità.
Fatto sta che il giovane soldato non riuscì ad accendere la miccia.
Pietro Micca gli ordinò allora di scappare, tagliò più corta la miccia, in quanto ormai il nemico era quasi riuscito a sfondare la porta, la accese e scese rapidamente giù per la scala.
Quando i Francesi riuscirono a buttare giù il portone, le botti esplosero e i loro corpi saltarono per aria.
Tuttavia anche Pietro Micca fu coinvolto nell’esplosione.
La stanza che conteneva le botti era infatti troppo piccola e l’esplosione, non riuscendo a salire verso l’alto, si propagò nella galleria secondaria. Quella in cui si trovava Pietro Micca.
Il colpo fu devastante.
Il suo corpo venne spazzato via e fu trovato solo 2 giorni dopo a 40 passi di distanza dall’esplosione.
Oggi all’interno delle gallerie si può osservare il punto in cui avvenne l’esplosione che uccise Pietro Micca nel tentativo di allontanare i nemici francesi.
L’esplosivo ha letteralmente bruciato e mangiato i gradini e le mura di quella galleria.
All’interno di quella piccola stanzetta distrutta dalle fiamme, oggi si trova una corona di fiori dedicata ai soldati francesi. In fin dei conti, anche loro come molti soldati italiani, erano stati costretti a combattere per sostenere la causa di qualcun altro.
Scendendo più avanti nella galleria, si trova anche il punto in cui è stato rinvenuto il corpo di Pietro Micca da parte dei suoi compagni due giorni dopo. Oggi, in quel punto esatto e in ricordo del suo sacrificio, è stata posta una corona di fiori rossi e una croce.
Spesso le gallerie di Pietro Micca sono associate a un’idea di guerra e morte. Tuttavia questi cunicoli sotterranei sono anche stato il luogo che hanno salvato la vita di centinaia e centinaia di persone.
Durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, infatti, queste gallerie vennero utilizzate contro i raid aerei. La gente si nascondeva in questi cunicoli per proteggersi dalle incursioni nemiche, rimanendo al sicuro sottoterra.
Ancora oggi, su alcuni muri, è possibile osservare le incisioni realizzate dalle persone rifugiate per passare il tempo.
Sullo stipite di una galleria, ad esempio, è inciso, con un gessetto rosso, il “gioco dell’impiccato”, quello che abbiamo fatto tutti noi quando andavamo a scuola.
Le gallerie di Pietro Micca non sono state quindi sono un luogo di morte, ma anche il posto che ha salvato la vita a migliaia e migliaia di persone.
Le gallerie di Pietro Micca si diramano lungo un percorso abbastanza semplice. Occorre però avere alcune accortezze.
Iniziamo dalla cosa più importante: le scarpe!
Ricordati di indossare un paio di scarpe da ginnastica o da trekking leggere. Il pavimento delle gallerie infatti non è perfettamente liscio e in alcuni punti può essere un po’ dissestato. Evita quindi scarpe con i tacchi, infradito e sandali.
Come avviene per tutte le gallerie sotterranee, la temperatura è costante e si aggira fra i 10° e i 18°. Porta con te un maglioncino o un leggero k-way.
In generale la regola per questi tipi di escursioni è una sola: abbigliamento comodo!
Il percorso infine è segnato da lanterne poste lungo i lati del muro, ma se ne hai la possibilità porta con te una piccola torcia. Potrebbe servirti lungo i tratti più bui.
Nota bene: Con le nuove misure anti-Covid non dimenticare di portare con te una mascherina! L’accesso al museo e alle gallerie al momento è consentito solo se indossata.
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Le gallerie di Pietro Micca possono essere visitate solo accompagnati da una guida (e, se devo essere sincera, non mi dispiace per niente perché in questo modo hai la possibilità di scoprire molte più cose!).
L’accesso individuare ai singoli non è consentito.
Per poter prenotare la vista guidata, puoi contattare direttamente il museo, chiamando il numero 011 01167580 o inviando una mail all’indirizzo info@museopietromicca.it.
La visita dura circa due ore e comprende il museo e l’accesso alle gallerie sotterranee.
La Torino Sotterranea in realtà è solo uno dei tanti che la città è in grado di offrirti.
Un altro percorso che io adoro, e può essere fatto in una serata, è quello della Torino Magica.
Si dice infatti che la città sia il punto di incontro tra la magia bianca e magia nera.
La prima deriva da Praga e Lione, la seconda da Londra e Los Angeles.
Il percorso ti porta alla scoperta di alcuni luoghi legati a leggende, simboli massonici e credenze che hanno trasformato Torino nella città che conosciamo noi oggi.
Anche in questo caso ti riporto qui di seguito il link dove puoi acquistare il tour:
Torino ha sul suo curriculum anche un passato oscuro e caratterizzato da inconfessabili crimini. Nel tour della Torino Noir visiterai le zone più misteriose della città.
Questo tour può essere fatto solo da veri coraggiosi!
Per i più golosi, imperdibile è la visita ai caffè storici della città. Questi locali sono stati infatti il luogo in cui ha preso il via il Rinascimento italiano, all’epoca in cui Torino era il centro della lotta contro gli Austriaci.
Rimanendo in tema di caffè, non perderti anche una veloce sosta al Museo La Nuvola Lavazza.
LEGGI ANCHE: L’aroma del caffè in una tazzina del museo Lavazza
Infine uno dei modi più belli e alternativi per vedere Torino è a bordo di un… Segway!
Hai presente quel mezzo di trasporto simile a un monopattino, ma con le ruote sullo stesso lato?! Ebbene è proprio lui!
L’ho provato qualche anno fa proprio a Torino visitando l’evento Luci d’artista e posso confermarti che è un’esperienza unica!
Bellissima e divertente! (E credimi, è molto più semplice andarci rispetto a quello che si possa pensare!).
Per vedere il tour Torino in Segway clicca qui!
Se invece vuoi visitare altre città sotterrane come quella sabauda, ti consiglio di non perderti la Napoli Sotterranea, dove ancora oggi regna la leggenda del Munaciello, e la Gravina Sotterranea, caratterizzata da un intricato labirinto di cunicoli che collega le diverse case.
Puoi leggere i due articoli cliccando sui link che trovi qui di seguito: Napoli Sotterranea e Gravina Sotterranea.
In questo articolo ho voluto portati alla scoperta della Torino Sotterranea, un incredibile tour fra le gallerie di Pietro Micca.
Hai già fatto questo tour o leggendo questo articolo sono riuscita a incuriosirti?
Lasciami un commento qui di seguito!
LEGGI ANCHE: Nei cunicoli del Munaciello: la Napoli Sotterranea
Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!
Nome completo: Torino Sotterranea
Quando: Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00. Chiuso il lunedì
Prezzo: € 29,00
Dove: Via Francesco Guicciardini, 7a, 10121 Torino (TO) - Italia
Sito web: www.museopietromicca.it
Giorni necessari: 1 giorno
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