fbpx
Tipiche case del villaggio operaio Leumann

Una giornata al Villaggio Leumann

File di casette su due piani, tutte uguali fra loro, circondate da un piccolo giardino e racchiuse in uno steccato di legno. Incastonato fra i palazzi e condomini, a Collegno, in provincia di Torino, è presente un piccolo villaggio che sembra essersi fermato nel tempo. È il Villaggio Leumann.
Ma come mai questo quartiere è così particolare?
Beh, i motivi in realtà sono veramente tanti.
In questo post conosceremo il suo ideatore, Napoleone Leumann, scopriremo la storia della sua azienda, i motivi per cui è nato questo villaggio e com’è cambiato nel corso del tempo!
Quindi zaino in spalla e… si parte!

Indice

Ingresso del Villaggio Leumann
Ingresso del Villaggio Leumann

Il Villaggio Leumann, la nascita di un’epoca

Prima di poter entrare in questo particolarissimo villaggio dobbiamo fare una premessa.
Ci troviamo alla fine del 1800 e al di fuori della città di Torino si espandono campi a vista d’occhio. Per poter rilanciare l’economia, le terre vengono assegnate a prezzi veramente bassissimi per chiunque voglia avviare un’attività imprenditoriale. Questa zona è inoltre perfetta perché proprio lì vicino si trova il fiume che permette di generare energia ed è un buon punto di collegamento fra Francia e Genova, due importanti poli commerciali.

Fra le persone che decidono di acquistare questi terreni si trova anche il signor Napoleone Leumann.
Di origini svizzero-tedesche, questo imprenditore rileva alcuni dei terreni presenti a Collegno per creare un cotonificio, dove si sarebbero lavorati i filati che avrebbero poi prodotto tessuti e vestiti pregiati.

Purtroppo all’epoca non esistevano grandi servizi: i mezzi di comunicazione erano insufficienti, le condizioni igieniche inadeguate e mancavano le strutture di base necessarie per sopravvivere.

Il signor Leumann, da grande visionario qual era, capì allora che se voleva far crescere la sua azienda non era sufficiente costruire solo una fabbrica: doveva creare anche tutta una serie di strutture e servizi ad essa collegati.
E così, pezzo dopo pezzo, diede vita a una vera e propria città in miniatura, dotata di tutti i confort.

Alcune abitazioni del villaggio Leumann
Alcune abitazioni del villaggio Leumann

Le case del Villaggio Leumann

Le prime costruzioni a cui Leumann diede vita furono proprio le case!

La maggior parte dei suoi lavoratori abitavano infatti molto lontano dal luogo in cui sorgeva l’azienda e per alcuni riuscire a raggiungere la fabbrica sarebbe stato molto difficile e impegnativo. Devi inoltre considerare il fatto che all’epoca i mezzi di trasporto erano praticamente assenti.

Leumann decise allora di realizzare una serie di abitazioni di grandezze diverse, a seconda delle necessità dell’impiegato. Qui infatti poteva vivere non solo il dipendente, ma anche tutta la sua famiglia.
Le case non venivano vendute, ma date in affitto a un prezzo molto agevolato.

Tutte le abitazioni erano su due piani e vennero dotate di numerosi confort, delle vere e proprie innovazioni per l’epoca.
In particolare, ciascuna di essa presentava:

  • Un bagno privato e l’acqua corrente
  • L’energia elettrica
  • Le fondamenta (all’epoca la maggior parte delle case non aveva fondamenta, ma solo terra battuta o un semplice pavimento. Questo comportava grandi problemi di umidità e peggiorava le condizioni di salute).
  • Un piccolo giardino davanti e uno molto più grande sul retro dove le famiglie di origine contadina potevano realizzare il proprio orto. In questo modo il distacco fra il tradizionale lavoro nei campi e la nuova vita all’interno della fabbrica veniva affrontato con minore difficoltà.

Con il passare del tempo, il complesso residenziale venne ampliato sempre di più e nel momento di maggiore splendore arrivò a contare circa 750 persone.
Oggi queste abitazioni sono state acquistate dal Comune di Collegno e vengono assegnate alle famiglie che ne hanno necessità. Non è quindi possibile visitarle all’interno, ma è stato creato un museo che ricostruisce com’era la vita fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900.

Se vuoi ripercorrere la storia del Villaggio Leumann allora non puoi perderti questo libro!

Il convitto delle giovani operaie. Oggi qui è ospitata la biblioteca
Il convitto delle giovani operaie. Oggi qui è ospitata la biblioteca

Il convitto delle giovani operaie

Nel periodo in cui venne creata la fabbrica Leumann, il lavoro minorile era assolutamente normale. Spesso le famiglie, per poter riuscire a sopravvivere, mandavano i figli di appena 9-10 anni a lavorare per aiutare e provvedere al sostentamento degli altri membri.
Leumann decise però di assumere solo persone che avessero compito almeno 13 anni.

Poiché le ragazze in questione potevano arrivare anche da molto lontano, decise di creare un apposito convitto, chiamato Convitto delle Giovani Operaie, gestito dalle suore, dove venivano ospitate tutte le donne fra i 13 e i 20 anni.
In questo modo lui aveva la forza lavoro necessaria (ragazze molto giovani dalle mani piccole e abili nella tessitura) e allo stesso tempo le famiglie lontane erano rassicurate dal fatto che le loro figlie fossero sempre controllate e tutelate.

Oggi all’interno dell’edificio che ospitò il convitto, si trova la biblioteca civica di Collegno.

L’ambulatorio e le visite mediche obbligatorie

Le abitazioni però non furono gli unici edifici che il signor Leumann pensò di realizzare.

L’imprenditore capì infatti che, affinché i dipendenti potessero lavorare meglio, era necessario prendersi cura anche della loro salute.
All’epoca infatti non esistevano i giorni di malattia pagati e, pur di non perdere la paga giornaliera, la maggior parte delle persone si recava al lavoro anche se non stava molto bene. Questo naturalmente comportava numerosi problemi.

Oltre a essere meno produttivo, il dipendente malato infatti poteva farsi male durante l’orario lavorativo o contagiare anche altri colleghi.
Leumann decise quindi di creare un vero e proprio ambulatorio all’interno del complesso, introducendo visite mediche periodiche obbligatorie per tutto il personale, e una prima forma di mutua con la quale il dipendente malato aveva la possibilità di rimanere a casa, senza però perdere una parte dello stipendio.
L’imprenditore realizzò quindi una vera e propria Inps ante litteram.

Hai già condiviso questo viaggio?

La scuola elementare villaggio Leumann
La scuola elementare villaggio Leumann

L’asilo nido e la scuola Leumann

Se all’epoca i giorni di malattia retribuiti non esistevano, la situazione non era molto più rosea per la maternità. Le donne che partorivano, infatti, avevano a disposizione solo un paio di giorni e dopo dovevano tornare a lavorare.

La maggior parte di queste ragazze, per poter prendersi cura del proprio bambino, dopo la gravidanza, era quindi costretta a lasciare il lavoro.
Leumann decise allora di creare un asilo nido aperto durante tutto l’orario di lavoro. Le maestre erano nella busta paga del signor Leumann e il costo di questo servizio per i dipendenti era pari a zero.

L’imprenditore aveva inoltre capito che se la fabbrica voleva crescere e progredire era necessario creare anche una scuola, dove i bambini potessero essere formarti e poi, in un secondo momento, portare all’interno dell’azienda quelle stesse conoscenze che avevano appreso. Oltre all’asilo nido venne quindi istituita anche una scuola elementare.

Il successo fu tale che ad un certo punto gli operai (la maggior parte dei quali analfabeti) chiesero anch’essi di partecipare alle lezioni, seguendole in orario serale.

Se vuoi ripercorrere la storia del Villaggio Leumann allora non puoi perderti questo libro!

La Stazione del villaggio Leumann
La Stazione del villaggio Leumann

La stazione Leumann e l’ufficio postale

All’epoca, un problema di carattere molto pratico da non sottovalutare, riguardava la possibilità di muoversi. Non esistevano infatti grandi mezzi e i trasporti pubblici erano praticamente inesistenti. Leumann decise allora di realizzare una piccola stazione proprio davanti alla fabbrica.
Oggi, proprio qui è in fase di costruzione una delle fermate della metropolitana che collega Collegno con Torino.

Se oggi abbiamo chiamate, messaggi, what’s app, social, mail e chi più ne ha più ne metta, un tempo esistevano solo le lettere. Al villaggio Leumann non poteva quindi mancare un ufficio postale!
Oggi quello stesso edificio è stato riutilizzato proprio dalle Poste Italiane.
In entrambi i casi, queste due strutture hanno quindi mantenuto il loro carattere originario, ma semplicemente adeguandosi ai nuovi tempi.

La chiesa vista dall'esterno
La chiesa vista dall'esterno

Il circolo ricreativo e la chiesa

Se il fisico degli operai e degli impiegati doveva essere forte e in salute, ben presto Leumann capì che le persone lavoravano meglio se erano anche felici “nello spirito”. Decise quindi di istituire anche un circolo ricreativo dove tutti coloro che lo desideravano potevano praticare il loro sport preferito oppure partecipare a spettacoli teatrali.

Venne inoltre realizzata una chiesa, dov’era possibile recarsi a messa la domenica. A questo proposito ci sono due diverse curiosità che devi sapere.
La prima è che durante la celebrazione non veniva mai richiesta l’elemosina. Il parroco era infatti stipendiato direttamente da Leumann, così come era a carico suo il mantenimento della chiesa. Poiché tutto era già pagato, non bisognava chiedere offerte ai fedeli durante la celebrazione.
La seconda curiosità riguarda invece il credo. Leumann infatti era protestante (in quanto di origine svizzero tedesca), ma naturalmente la quasi totalità dei suoi dipendenti era cristiana. Decise quindi di creare una chiesa cristiana per andare in contro alle loro esigenze.
Entrando all’interno della struttura è impossibile non notare l’enorme vetrata che raffigura un angelo con una corona di spine, situata in fondo alla navata.
Oggi questa chiesa è utilizzata dalla comunità Greco-Ortodossa per le loro celebrazioni liturgiche.
Anche in questo caso è stata mantenuta la funzione originaria, ma leggermente modificata.

Chiesa Leumann interno della vetrata colorata
L'interno con la vetrata colorata della chiesa

L’hotel Leumann

Il signor Leumann, consapevole del fatto che erano pochi i luoghi in cui i fornitori e gli altri uomini che venivano in visita per affari potevano soggiornare, pensò anche di creare un hotel. Oggi l’hotel si trova proprio vicino al cancello di ingresso della fabbrica.

Hai già condiviso questo viaggio?

Tipiche case del villaggio operaio Leumann
Tipiche case del villaggio operaio Leumann

Il negozio di alimentari

In un complesso residenziale come questo, dotato di abitazioni e servizi, non poteva mancare anche uno spaccio alimentare. Venne quindi creato un negozio, proprio vicino alla chiesa, dove i dipendenti avevano la possibilità di comprare viveri e beni di prima necessità. Tutto veniva venduto al prezzo di costo. Per evitare che altre persone esterne alla fabbrica, si approfittassero di queste tariffe agevolate, venne creata un’apposita moneta che veniva consegnata solo ai dipendenti e alle loro famiglie.
Il signor Leumann era stato quindi in grado di creare una vera e propria città giardino dotata di tutti i principali confort e servizi.

Se vuoi ripercorrere la storia del Villaggio Leumann allora non puoi perderti questo libro!

Napoleone Leumann
Napoleone Leumann

I risultati di un investimento

Mentre camminavo lungo i vialetti di questo quartiere e osservavo tutte le strutture che il signor Leumann aveva costruito, mi sono fermata a riflettere su come quest’uomo avesse creato tanto per i suoi dipendenti. Si era preoccupato delle loro necessità basilari, del loro benessere fisico, ma anche di quello mentale e ludico.
Sicuramente creando molto di più di quello che tante imprese oggi multimiliardarie sono riuscite a realizzare per i loro dipendenti.
Ma gli operai come l’avevano ripagato?!
Beh, in realtà gli avevano restituito tanto. La fabbrica Leumann era una delle aziende che produceva la più bassa quantità di scarti rispetto a tutte le altre imprese del settore, aveva una produttività molto elevata e un tasso di abbandono del posto di lavoro bassissimo (qua esce la mia deformazione professionale!)
I costi più bassi, la produttività più elevata e i dipendenti fedeli che raramente lasciavano il posto di lavoro per passare a un concorrente fecero si che la fabbrica Leumann vivesse e prosperasse con successo per quasi un secolo, dal 1875 al 1972.
Alla fine tutto quello che il signor Leumann aveva donato ai suoi dipendenti, gli era tornato indietro con gli interessi!

Dettaglio dell'ingresso del villaggio Leumann
Dettaglio dell'ingresso del villaggio Leumann

Villaggio Leumann: consigli utili

Nel corso dei successivi capitoli ho pensato di riportarti una serie di consigli che potrebbero tornarti utili nell’organizzazione della tua prossima visita.
Naturalmente se dovessi avere ancora qualche dubbio, non esitare a scrivermi all’indirizzo sempreprontaperpartire@gmail.com.

Come visitare il Villaggio Leumann

Questa volta, per visitare il Villaggio Leumann, ero in compagnia della Held Eventi, società di Torino specializzata nell’organizzazione di eventi a carattere culturale. (Nel caso in cui dovesse interessarti, qui trovi il link con il calendario completo delle prossime uscite).
La visita è organizzata in modo molto particolare. Ogni volta viene infatti abbinata a una merenda a base di cioccolata calta, tè e pasticcini o aperitivo, a seconda della stagione.
Sicuramente per i golosi come me, questa combinazione di visita + merenda è molto apprezzata!
Il costo del biglietto è di € 25,90 per gli adulti e € 10,90 per i bambini.

Come raggiungere il Villaggio Leumann

Il Villaggio Leumann si trova in Corso Francia a Collegno.
Può essere raggiunto in auto o con i mezzi pubblici.

In auto:

  • Dall’autostrada A5 (Torino-Aosta) e A4 (Torino-Milano-Trieste), in prossimità di Torino seguire l’indicazione Tangenziale Nord. Percorrere la tangenziale fino all’uscita di Corso Francia. Percorrere Corso Francia in direzione Torino per circa 2 Km. Si entra nel comune di Collegno e sulla destra è visibile il Villaggio Leumann.
  • Dall’autostrada A6 (Torino-Savona) e A21 (Torino-Piacenza-Brescia), in prossimità di Torino seguire l’indicazione Tangenziale Sud. Percorrere la tangenziale fino all’uscita di Corso Francia. Percorrere Corso Francia in direzione Torino per circa 2 Km. Si entra nel comune di Collegno e sulla destra è visibile il Villaggio Leumann.

Con i mezzi pubblici, invece è possibile prendere la metropolitana dalla Stazione Porta Nuova o Porta Susa, fino alla fermata Paradiso. Da lì è possibile prendere su Corso Francia l’autobus n° 36 in direzione Rivoli e scendere alla fermata Novalesa. Attualmente è inoltre in fase di realizzazione la metropolitana che da Torino arriva fino al Villaggio Leumann e il completamento è previsto entro il 2021.

Conoscevi la storia o avevi già visitato il Villaggio Leumann?! Lasciami un tuo commento qui di seguito!

Elisa Mout

Elisa Mout

Sono Elisa e ho due grandi passioni: viaggiare e leggere libri!
Mi piace girare il mondo e scoprire cosa si cela dietro a ogni luogo: la sua storia, i suoi aneddoti e le sue leggende!

Scopri di più!

Informazioni utili

Nome completo: Villaggio Leumann
Quando: Per conoscere gli orari delle visite guidate realizzate da Held Eventi clicca qui
Prezzo:

  • € 25,90 per gli adulti
  • € 10,90 per i bambini.
    Dove: Villaggio Leumann, Collegno (TO) - Italia
    Sito web: www.villaggioleumann.it
    Giorni necessari: 1 giorno

  • Dove soggiornare

    Rivoli Hotel

    Verifica la disponibilità

    Booking.com

    Iscriviti alla newsletter

    Seguimi su Facebook

    Lascia un commento!

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    All’interno di questo post sono presenti dei link di affiliazione. Questo significa che se deciderete di effettuare una prenotazione o fare un acquisto e utilizzerete questi link, i siti mi riconosceranno una percentuale. Per voi non ci sono costi aggiuntivi, ma così facendo supporterete questo blog e il lavoro che si nasconde dietro a ogni articolo pubblicato. Grazie

    iscriviti alla newsletteR

    Ti è piaciuto questo articolo?! Allora non rischiare di perdertene altri e iscriviti alla newsletter!